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Giovane, donna, in carriera all'estero: "Ma qui nessuno si stupisce"

Di Maria Carla Rota
@MariaCarlaRota

 

"All'estero nessuno si sorprende perché, come donna o come giovane, occupi ruoli di responsabilità. Non mi è mai capitato di essere guardata con stupore o con diffidenza. Semplicemente qui non esistono pregiudizi e si viene valutati solo per la propria competenza e preparazione". Alice Bottaro, trent'anni appena compiuti, è uno dei direttori creativi della famosa agenzia di comunicazione DDB, che ha sede a Berlino. Italiana, donna, giovane, con una carriera in ascesa e un'attenzione particolare verso le donne, trasmessale anche dalla madre, Maria Latella. 

Alice, quale è stato il suo percorso di studi?
"Ho frequentato fino al diploma la scuola tedesca in Italia, nelle tre sedi di Genova, Milano e Roma. Poi ho preso la laurea triennale in Antropologia all'Università La Sapienza. Una scelta piuttosto istintiva, ma di cui sono molto soddisfatta perché mi ha dato una formazione umanistica molto articolata".

Come è andato l'inserimento nel mondo del lavoro?
"E' stato inaspettato e molto rapido. Nell'estate 2009, dopo la laurea triennale, ho fatto uno stage a Roma, nell'agenzia di comunicazione McCann. A settembre ho deciso di cambiare programmi di vita: sono rimasta a lavorare e ho rinunciato alla laurea specialistica".

Come è maturata poi la scelta dell'estero?
"Dopo tre anni e mezzo, nonostante stessi vivendo un'esperienza molto stimolante, ho sentito la voglia e la curiosità di cambiare. Quando nel 2012 è arrivata la proposta dalla Germania, ho accettato, superando i naturali timori che avevo. In Italia stavo bene, anche se già c'era la crisi economica, ma sentivo che quella di provare l'estero era la scelta giusta". 

In breve tempo è arrivata anche la nomina a direttore creativo.
"Sono stata assunta come copywriter e ora coordino uno dei team creativi dell'agenzia, seguendo in particolare i 
clienti internazionali, tra cui Sony e Deutsche Telekom International. All'inizio è stato difficile, perché dovevo scrivere in una lingua diversa dalla mia, ma in breve mi sono inserita. E' un ambiente molto internazionale e, come dicevo, si viene valutati per la propria preparazione, c'è molta libertà".

Quali sono gli spot di cui va più fiera?
"Sicuramente lo spot WI-FI DOGS per Deutsche Telekom (nel video in basso), con cui abbiamo vinto premi, tra gli altri, al New York Festival, D&AD, Eurobest e fresco fresco di questa settimana anche ai Cannes Lions. E ora un nuovo spot creato per Sony con protagonista il portiere della nazionale tedesca Neuer".

Ha un 'segreto' per la creatività?
"Nessuno, purtroppo. Ci vogliono tanta casualità e tanta fortuna. Comunque, per avere buone idee, è importante nutrirsi di tanti spunti, leggendo, visitando mostre e guardando film. Tutte informazioni che vengono immagazzinate nella mente e che poi, al momento giusto, si spera riaffiorino".

Donna lavoratrice. All'estero è diverso?
"Nemmeno in Germania si è raggiunta una perfetta parità tra i sessi, ma sicuramente ci sono più donne inserite nel mondo del lavoro, anche in posizioni importanti. In generale, c'è una voglia diffusa di contribuire a cambiare la situazione. Concretamente, poi, avere il part-time non è un problema e anche il congedo di paterntià è molto richiesto, anche tra i dirigenti".

Da poco ha anche fondato l'associazione "SheSays" a sostegno delle donne.
"E' la sezione di Berlino di questa associazione mondiale, che si rivolge alle donne lavoratrici nei settori del digital, della comunicazione e della pubblicità. Organizziamo eventi per confrontarci e scambiare esperienze. 

Quella dell'impegno per le donne è una strada tracciata da sua madre, Maria Latella. Che cosa le ha insegnato?
"Innanzitutto mi ha insegnato a credere nelle mie capacità e ad avere il coraggio di fare cose nuove. Poi, soprattutto negli ultimi anni, mi ha sensibilizzato a stringere alleanze con le altre donne, anziché mettersi in competizione. Io lavoro con parecchie colleghe ed ho un'esperienza decisamente positiva. Si lavora in modo più sereno ed efficiente, siamo molto collaborative".

Madre giornalista e padre pure, Mario Bottaro. ha mai pensato di intraprendere questa carriera?
"Eravamo già troppi in famiglia, ho preferito cambiare. ma da loro ho preso la passione per la scrittura e per la lettura".

Consigli per i giovani che stanno entrando nel mondo del lavoro?
"Ci sono tanti ragazzi di talento, che incontro qui in Germania o che mi scrivono dall'Italia. Il consiglio che mi sento di dare è quello di assumersi qualche rischio nella vita, senza dover necessariamente seguire un percorso standard, guardando più al lungo periodo piuttosto che ai risultati immediati. Io ho rinunciato alla laurea specialistica, per esempio, e ho scelto di provare a fare il mio mestiere in una lingua diversa: non avevo certezze su come sarebbe andata, ma sono contenta di aver fatto la scelta giusta".

Tornerebbe in Italia?
"Al momento mi piace molto il clima internazionale che respiro in ufficio. Mi sembra comunque che in Italia qualcosa si stia muovendo. In futuro, perché no?"

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