Costume

Le star mondiali puntano sull'olio nostrano, ma l'Italia non sa valorizzarsi

di Antonio Amorosi

L'Italia lentamente sparisce perché non sa puntare sui suoi tesori. Sting, Jim Kerr, Greenwood (Radiohead) vendono la qualità italiana. Olio a 68 € a litro

La denatalità italiana è al limite. Rischiamo l'estinzione e di diventare solo un paradiso per ricchi. La politica che fa? La mano destra non sa cosa fa la sinistra. Bravissimo Greenwood dei Radiohead che vende così l’olio italiano che produce: “Mejo de cuscì non se trova. Jemo a magnà". La polemica sulla “sostituzione etnica di Lollobrigida”? Stupida

Tutti applaudono l’orchestra sul Titanic, mentre affonda. Tra poche generazioni gli italiani potrebbero diventare solo un brand mondiale e non essere più una popolazione. Ma chi se ne frega, non c’è alcun dramma, non lo dicono i media mainstream. Come scrisse quel genio di Marcello Marchesi, ricordato di recente: “Se uno potesse apparire in video tutte le sere alla stessa ora a dire ‘Mangiate un cucchiaio di merda, che fa bene’ dopo un mese tutti la mangeremmo”.

Il declino della natalità è iniziato nel 2009 e sta proseguendo anno dopo anno. Il tasso medio di natalità nel mondo è stimato a 17,5 nascite ogni 1.000 abitanti. In Italia nascono 7 bambini su 1.000 a fronte di 12 morti. Facile intuire l’epilogo.

Di recente il giornalista Peppe Rinaldi ha pubblicato per Tempi un reportage su Amalfi: rischia l’estinzione in 20, 30 anni. Stesso esito per la Costiera Amalfitana: Vietri sul mare, Cetara, Maiori, Minori, Tramonti, Conca de’ Marini, Amalfi, Scala, Ravello, Atrani, Praiano, Positano, Furore. Paesaggi mozzafiato, cultura millenaria, cibo da urlo ma quasi più nessuno può permettersi di abitarci. Anche a Venezia il crollo è verticale, scesa sotto i 50.000 abitanti, perdendo due residenti al giorno.