Primarie Usa, perché le trentenni preferiscono Hillary Clinton
Se l'è cavata di misura Hillary Clinton al primo caucus per le primarie Usa in Iowa. Il suo testa a testa con Bernie Sanders si è concluso con un 49,9% per lei contro il 49,6% di lui. Una delusione rispetto ai sondaggi della vigilia, ma resta il fatto che Hillary è l'unica donna in gara per la Casa Bianca e intende far valere questa carta. Le sue posizioni femministe hanno particolare successo con le trentenni, mentre le più giovani preferiscono la promessa di cambiamento di Sanders.
La moglie di Bill Clinton è infatti percepita come membro dell'establishment politico. Quasi una donna su 2 (45%), di età compresa tra i 30 e i 39 anni, si schiera a suo favore. Sempre secondo un recente sondaggio Reuter/Ipsos, il 57% delle ventenni (18-29 anni) parteggia invece per Bernie Sanders, percentuale che scende al 28% quando si parla delle donne nella fascia dei trent'anni.
Alle trentenni la Clinton piace per la sua esperienza come first lady, senatrice e segretario di Stato. A questa fascia di elettorato femminile, che ha già una vita ben avviata tra carriera e familgia, sembra che le sue proposte ben rispondano alle loro richieste in tema di salute e uguaglianza dei salari. Se nel 2008, quando dovette fronteggiare Barack Obama, Hillary non sfruttò la carta "girl power" o "potere rosa", stavolta lo fa fieramente, invitando le sue potenziali supporter a votare per lei, rendendoa così la prima presidente donna degli Usa. Negli ultimi anni lei stessa ha moltiplicato le iniziative in favore delle donne, soprattutto per quelle nate negli Anni Ottanta. In questo la sostiene anche la figlia Chelsea, che in un'intervista all'edizione americana di "Elle" ha caldeggiato l'elezione di una donna a capo degli Stati Uniti a tutela dell'uguaglianza tra i sessi.