Costume
Stefano Versace, il re del gelato italiano negli USA, partito da zero
Stefano Versace si racconta ad Affari. Dal brokeraggio alla catena di gelaterie in Usa
di Giorgio Nadali
“Io non sono un mastro gelataio. Sono un visionario che fa i conti con la realtà, un realizzatore del proprio sogno. Più tecnicamente, un esperto di finanza applicata all’economia reale. Ho sempre avvertito e nutrito la necessità di essere indipendente. Ho iniziato a lavorare a 16 anni come agente di assicurazioni nella società di brokeraggio di mio padre, ad Ancona. “Vediamo quanto resisti”, mi disse. Passarono 14 anni prima che mi separassi dalla sua società per fare “altro”. Volevo dare forma a qualcosa di mio, di nuovo, di indipendente. Ho deciso quindi di lavorare per il più grande Broker al mondo prima in Italia, sulla costa Adriatica, e poi in Venezuela per la più importante compagnia assicurativa del paese dove ho iniziato un’altra vita”.
Oggi il gruppo di gelaterie Stefano Versace continua a espandersi, negli USA e nel resto del mondo. Protagonisti e spettatori di un business internazionale di successo, grazie all’affidabilità e alla fiducia di partner e investitori che hanno creduto e continuano a credere nel “sogno reale”. La mission è quella di far conoscere la qualità della tradizione del gelato italiano e di offrire l’opportunità di diventare imprenditore a chi (non essendolo ancora o essendolo già) desidera mettersi in gioco in un mercato internazionale verso un’evoluzione della propria vita.
Versace, Lei ha creato Imprendifood. Di cosa si tratta?
Imprendifood è il primo corso a 360° dedicato agli imprenditori del settore del food già attivi e per quelli che lo vogliono diventare. È il primo corso che ti spiega ogni fase della gestione di un’attività del food seguendo le regole del mercato attuali. Purtroppo le informazioni che abbiamo per gestire tali imprese derivano o da operatori del settore che lo hanno fatto in passato quando le regole che governavano il mercato erano differenti o da chi addirittura non avuto mai esperienze.
Lei scrive: "Chi non riesce ad adattarsi al cambiamento poi rischia di venire sbranato in un nano secondo anche perché in questo periodo ci sono molti più milionari che in passato". Ci spieghi meglio.
Possiamo immaginare la velocità del cambiamento come la velocità di una sfera su un piano inclinato aumenta sempre di più col passare del tempo. Quindi è sempre più importante rimanere al passo coi tempi e rimanere informati sui cambiamenti. Non è una nostra scelta quella di adattarsi ai tempi che cambiano, perché ci troviamo comunque coinvolti in questi cambiamenti. Non abbiamo scelto noi Di cominciare a comprare i biglietti aerei su Internet invece che in agenzia di viaggio, è successo. E come davanti a un’onda incontenibile, hai solo due scelte: Cavalcarla e trarne profitto, o farti travolgere farti male.
Qual è il potenziale ROI di Imprendifood?
Per un’attività media italiana dal fatturato di 250.000 dollari annui, Il ROI (ritorno sull’investimento) di Imprendifood è impressionante, perché raggiunge il 1000% annuo!!!
Lei dice: "Siamo costantemente bombardati dai social network, risucchiano parte del nostro tempo ogni giorno, ma dimentichiamo di utilizzarli in modo sinergico ed intelligente per la nostra attività". Cosa intende?
La comunicazione ormai viaggia sui social network, sui quali passiamo una gran quantità del nostro tempo senza renderci conto che stiamo sprecando un opportunità unica. Comunichiamo cose che non interessano, perdiamo tempo in discussioni inutili, con gente che non conosciamo, su argomenti che non sono il nostro pane quotidiano. Se concentrassimo i nostri sforzi per comunicare che cosa vogliamo far sapere i nostri clienti, con una linea editoriale costante precisa ed efficace, solo questo strumento potrebbe aumentare del 20% il fatturato delle nostre imprese.
Perché non ha investito in Italia, ma ha creato la sua catena negli USA. Vi sono maggiori possibilità di riuscita secondo Lei?
Uno degli ingredienti fondamentali per un imprenditore e l’entusiasmo. In quel momento storico io non avevo abbastanza entusiasmo e l’idea di vivere in una città che non avesse inverno che avesse sempre un clima estivo e che Mi permettesse di vivere in in maglietta e pantaloncini tutto l’anno, era per me una fonte di entusiasmo. In realtà le regole che governano il business del food sono uguali in ogni angolo del mondo, e anzi in Italia dal punto di vista della selezione di materie prime e della bassa concorrenza nella comunicazione e nel marketing dei nostri competitors, sarebbe addirittura più semplice.
Difatti le regole e le strategie che insegniamo e Imprendifood sono le stesse che applicano autogrill, le grandi catene del food presenti in Italia, ma anche qualsiasi retail concept.
Vi sono altri spazi per gli italiani negli USA, oltre a pizza e gelato?
Gli italiani hanno qualcosa che nessun’altra popolazione del mondo ha: il made in Italy, che non è solo un’etichetta, ma un vero e proprio brand, unico, inimitabile, e sinonimo di qualità. Negli stati uniti qualsiasi italiano che sappia adattarsi alle regole di mercato e che sappia portare la cultura del “bello” insita nel nostro DNA, avrà comunque successo.