Stelle cadenti nella notte di San Lorenzo? Macché. Oscurate da troppe luci

Domani e' la notte di San Lorenzo, l'evento astronomico piu' celebrato al mondo, quando le stelle cadono e i desideri si esprimono, ma in Italia la visione dei corpi celesti rischia di essere compromessa dall'elevato inquinamento luminoso delle nostre citta'. A sottolinearlo e' l'Upi Green (Dipartimento di Ecologia dell'universita' Popolare), che ha rilanciato la campagna "Riaccendiamo le stelle, spegniamo gli sprechi energetici". Le osservazioni vanno fatte con cielo sereno privo di nuvole e in un luogo buio, poiche' la luce artificiale interferisce sulla visione delle scie luminose. Secondo Upi, il fenomeno dell'inquinamento da luci e' in continuo aumento nel nostro paese e non coinvolge piu' solo le grandi citta'. Le immagini satellitari consultabili da qualsiasi utente di internet messe a disposizione dal sito web www.nightearth.com sono emblematiche.

Recentemente, uno studio condotto da un gruppo internazionale di ricercatori e che ha coinvolto l'Istituto Italiano di Scienze e Tecnologia dell'inquinamento luminosi, l'Agenzia statunitense per l'atmosfera e gli oceani, l'ente americano dei parchi nazionali, il Centro tedesco di ricerca geologica e l'universita' israeliana di Haifa ha evidenziato che l'Italia e' il Paese del G20 con il piu' alto livello di inquinamento luminoso e che 8 italiani su 10 non sono piu' in grado di vedere un cielo stellato. In questo contesto - sottolineano da Upi - il filosofo Giordano Bruno avrebbero avuto serie difficolta' a condurre e sviluppare le sue osservazioni. L'evento della notte di San Lorenzo e' caratterizzato dalla visione ad occhio nudo dello sciame delle Perseidi. La tradizionale visione delle stelle cadenti viene, storicamente, collegata al fenomeno del martirio di San Lorenzo, la cui ricorrenza si celebra il 10 agosto. Il fenomeno della visione dello sciame e' tuttavia attivo per diversi giorni con un picco di visibilita' ricadente tra l'11 e 12 di agosto.