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Trussardi: "Dopo la vendita al fondo QuattroR punto sulla trattoria di lusso"

Dopo la vendita della società al fondo QuattroR, Trussardi è stato nominato presidente e amministratore delegato della parte food

Tomaso Trussardi è stato nominato presidente e amministratore delegato della parte food

Non finisce qui l’avventura della famiglia Trussardi nel settore della ristorazione. Dopo la vendita della società al fondo QuattroR, che ha acquisito la maggioranza delle quote, Tomaso Trussardi è stato nominato presidente e amministratore delegato della parte food dal gruppo acquirente, comprendente i due locali di piazza della Scala a Milano. Tomaso Trussardi vuole invertire la rotta intrapresa nel passato dal ristorante Trussardi alla Scala, prendendo una direzione ben diversa nonostante le due stelle Michelin ottenute con Andrea Berton in cucina.

Al Corriere della Sera, Trussardi, affida le sue prime parole da presidente del consiglio di amministrazione e ha raccontato le tappe del passato. “Mio padre ha aperto la caffetteria, mio fratello l’ha trasformata in ristorante, mia sorella ha voluto le stelle. Una scelta prestigiosa, ma che non creava economicità”. Poi il cambiamento voluto da Tomaso durante la sua gestione del gruppo Trussardi. “Io ho valorizzato la cucina italiana: i turisti che visitano il nostro Paese non vogliono mangiare francese, così ho deciso di non prendere più chef star. Anche perché chi lavora per se stesso non lavora per un progetto comune”. Le posizioni di Trussardi ricordano quelle da tempo espresse da Arrigo Cipriani, che non rivela neppure chi sia lo chef del suo ristorante a Venezia perché altrimenti il dipendente finirebbe per utilizzare il brand a proprio vantaggio.

La strategia di Trussardi alla Scala punta sulla trattoria di lusso, con alta qualità di base e poca trasformazione. E Tomaso Trussardi dichiara di essere incuriosito dalla scelta di Antonino Cannavacciuolo di aprire a Vicolungo outlet, o di Heinz Beck che ha lanciato il format Attimi a Fiumicino e a Milano Citylife con Chef Express del gruppo Cremonini. “La gente vuole mangiar bene senza spendere una follia”, ha concluso. Va però detto che gli chef citati, accanto alle formule più accessibili, conservano quelle esclusive de La Pergola nel caso di Beck (tre stelle Michelin) e di Villa Crespi nel caso di Cannavacciuolo (due stelle). Evidentemente una strada è funzionale all’altra.