Costume
Wedding, la Regione Siciliana accoglie il protocolo di Auletta per ripartire
L'imprenditore: "Chiediamo al governo Draghi un protocollo unico e semplice da applicare: aprire con la massima sicurezza e chiudere chi non lo applica".
Arriva anche in Sicilia la proposta, inviata già a gennaio anche ai massimi vertici del Governo e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, di far dialogare tutti gli enti locali al di là dei colori politici per la ripartenza del wedding.
«L’unico modo per far ripartire in sicurezza gli eventi e le cerimonie è dotarsi di un protocollo sanitario». Ne è convinto l’imprenditore Luigi Auletta, responsabile settore wedding e eventi della Confesercenti Campania e presidente della Maison Impero Couture, che sta portando avanti la battaglia per far riprendere tutto il comparto gravemente penalizzato dalla crisi epidemica. Tra le prime Regioni ad accogliere il suo appello c’è la Sicilia che ha organizzato un incontro con l’assessore alla Salute, Ruggero Razza (nella foto con Auletta), e alla Sanità del Comune di Licata Carmelo Castiglione, che lo hanno ricevuto nella sede di Palermo per presentare le 23 pagine di un protocollo.
La proposta di Auletta, elaborata con l’ausilio di personale qualificato, punta sui test salivari non invasivi con indice di certezza pari al 97% con certificazione ed approvazione del Ministero della Salute. «Abbiamo intavolato una discussione molto costruttiva con l’assessore Razza, siamo dell’idea che nel Mezzogiorno c’è bisogno di altre misure, le cerimonie sono maggiormente partecipate e per tornare a celebrare bisogna avere la massima sicurezza. L’obiettivo è tutelare gli sposi, tutti gli invitati e gli operatori stessi del settore wedding nella massima attenzione, e con una rigorosa salvaguardia della privacy», commenta Auletta.
Il protocollo è attuabile non solo per gli eventi nunziali, ma anche per tutte le altre celebrazioni come: comunioni, battesimi, anniversari, compleanni e ricorrenze. «Possiamo sostenere in maniera franca e perentoria, che il ritorno alla celebrazione dei matrimoni è l’unica strada certa ed efficace per la ripresa del settore wedding. Tutti gli interventi economici a sostegno di questo settore sono delle risorse utili è urgenti, ma non potranno mai essere efficaci quanto il ritorno ad un regolare esercizio delle attività. Salvaguardando così gli interessi di un comparto che coinvolge circa 1 milione di lavoratori e che genera un indotto di oltre 30 miliardi di euro di fatturato. E non per ultimo stiamo negando il diritto alla vita, la creazione di nuclei familiari è le mancate nascite di tanti bambini, nei 2 anni senza celebrazioni. Oggi numerosissime coppie sono completamente allo sbando disorientati da post e fake news sulle date di pseudo false riaperture creando ulteriore stress e frustrazione sia alle coppie che a tutti gli operatori del settore»
Arriva, dunque, anche alla Regione Siciliana la proposta di far dialogare tutti gli enti locali al di là dei colori politici per la ripartenza di un settore vitale dell'economia, come il wedding.
«Il Governo dovrebbe dare pieni poteri ai Governatori sotto l’aspetto della responsabilità della propria Regione, usando strumenti come il protocollo wedding per le direttive da mettere in campo in massima sicurezza. Il Governo ora può adottare delle linee guida ben definite e concedere alle Regioni la facoltà decisionale su come attuare le misure di contenimento espresse nel protocollo, in base al colore ed indice di ogni singola Regione. Siamo aperti a qualsiasi proposta di dialogo, ma ribadiamo che l’unica strada da percorrere è dotarsi di un protocollo sanitario è farlo con la massima urgenza è tempestività. Il timore di tante attività del Wedding sono anche legate alle problematiche sotto l’aspetto economico, clienti/sposi ed invitati che hanno dato anticipi non saldano i sospesi vista l’assenza di un messaggio di ripartenza per gli eventi celebrativi», prosegue l’imprenditore.
«Nel mio incontro con cariche politiche della mia Regione Campania nel dialogare sulle celebrazioni è piccoli eventi mi era stato comunicato e chiarito che la celebrazione era “fonte di contagio”. Allora mi chiedo visto che siamo fermi da 1 anno senza celebrazioni e senza piccoli eventi come mai siamo di nuovo in zona arancione/rossa? L a verità è una che la vostra poca conoscenza del nostro mondo Wedding ed eventi vi ha portato a delle decisioni che sono risultate inappropriate e fuori da ogni logica sia organizzativa che sicurezza» prosegue Auletta che conclude «ora ci sono le condizioni per celebrare in massima sicurezza, legando dettagli importanti nel rispetto delle normative espresse nel protocollo wedding, la salvaguardia della vita, il rispetto delle regole, è la responsabilità di ogni singolo partecipante sotto l’aspetto “civile è penale” in modo da rendere gli stessi il vero ago della bilancia».