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A Firenze il primo albergo d’Italia certificato Lgbtq+: Grand Hotel Adriatico

Di Redazione Cronache

Per ottenere il riconoscimento di inclusione "gay friendly", la struttura ha seguito delle linee guida per ospitare al meglio il viaggiatore queer

"Il turismo ha nella sua essenza l'inclusività e la totale comprensione per la diversità" spiega Giovanna Ceccherini, sales manager del gruppo Sonders&Beach a capo del programma incentrato sul protocollo QueerVadis Diversity& Inclusion Program. Quindi, "seguire il protocollo 'QueerVadis' significa impegnarsi ancora di più, e più a fondo, per un futuro di condivisione e una scelta trasparente e concreta di accoglienza", conclude Ceccherini.

Inoltre, "il turismo Lgbtq+ ha superato i 43 miliardi di euro e quest'anno con il boom del turismo farà dei numeri ancora più importanti, ma bisogna anche osservare che il 50% dei viaggiatori Lgbtq+ europei che scelgono un albergo sono attenti al fatto che sia deliberatamente Lgbtq+ friendly, e avere un label che attesti non solo l'adesione a un codice etico, ma un vero impegno in un programma di accoglienza con l'adozione di politiche di Diversity&Inclusion che l'Europa stessa ormai ritiene indispensabili", dichiara Alessio Virgili, ceo Sonders&Beach.

"Nella nostra azienda abbiamo sempre accolto gli ospiti senza mai fare distinzioni di etnie, credo religioso o orientamento sessuale. Lo abbiamo sempre fatto, ma senza soffermarci sul valore di un'accoglienza totalmente inclusiva, per questo abbiamo deciso di investire per fare qualcosa di più. Siamo orgogliosi di aver ricevuto questa certificazione che va ben oltre il definirsi gay friendly", commenta così Laura Innocenti, direttore commerciale del Gruppo Arshotels Firenze di cui fa parte il Grand Hotel Adriatico.

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