Avvocatessa accoltellata a Milano: Profondo Rosso a Porta Romana - Affaritaliani.it

Cronache

Avvocatessa accoltellata a Milano: Profondo Rosso a Porta Romana

Prima di perdere conoscenza Paola Marioni ha gridato il nome dell'aggressore che ha tentato di ucciderla brutalmente, ora ricercato dalla polizia

Paola Marioni, avvocatessa di 57 anni accoltellata giovedì sera nel suo studio di Via dei Pellegrini (zona Porta Romana), avrebbe aperto la porta al suo aggressore. Aggressore che l'ha poi raggiunta al collo e all'addome con diverse coltellate, che l'hanno ridotta quasi in fin di vita. Il tutto è avvenuto intorno alle 18,40. Sola nel suo studio al momento del tentato omicidio  - l'ipotesi di reato sulla quale stanno indagando le forze dell'ordine - è riuscita a trascinarsi fino alla porta di casa e a richiamare l'attenzione di un inquilino che ha poi chiamato l'ambulanza.

E proprio salendo sull'ambulanza, prima di perdere conoscenza, la poveretta è riuscita a gridare il nome di chi ha tentato di ucciderla, nome su cui stanno investigando gli inquirenti. La Marioni opera nell'ambito del Diritto Civile assistendo anche i condomini, come leggiamo su Milano Today, "nei loro rapporti con le proprietà degli stabili. La persona che ha tentato di ucciderla potrebbe essere proprio tra questi".

Al momento i dettagli sono ancora nebulosi. Non è stato, per ovvie ragioni, rivelato il nome gridato dalla Marioni, né si sa precisamente se il coltello usato contro di lei sia stato rinvenuto dalle forze dell'ordine. La Scientifica, che ha scandagliato accuratamente lo studio della donna, non ha riscontrato segni di manomissione né di furto di qualche faldone o cartella. Tutto sarebbe in ordine, dunque. Acquisite anche le riprese delle telecamere della zona circostante per capire la direzione presa dall'aggressore subito dopo aver tentato di uccidere l'avvocatessa. 

Non si conoscono ancora la ragione dell'aggressione, né tantomeno il movente del tentato omicidio. Ma il colpevole - o la colpevole - potrebbe essere già arrestato a breve, grazie anche alla rivelazione del suo nome fatto dalla stessa Marioni prima di perdere i sensi. La poveretta versa in gravi condizioni e, com'è ovvio, non ha potuto rispondere alle domande degli inquirenti, che l'ascolteranno una volta in grado di sostenere un interrogatorio.