Cronache

Benedetta Paravia,l'italiana che ha 'cambiato' il mondo arabo.In tv senza velo

Benedetta Paravia, star in Medio Oriente ed esempio di emancipazione femminile. Conduce un programma tv a volto scoperto

Una vacanza in Arabia Saudita nel 2002 è stata ‘fatale’ per Benedetta Paravia. A Dubai vivevano appena un centinaio di italiani, oggi sono circa 20 mila. Lei è italiana di Salerno e oggi è una star della tv negli Emirati. Come scrive Libero, che l’ha intervistata, Benedetta è produttrice di contenuti per il mondo arabo. Documentari che vengono trasmessi sulle tv locali conducendo a capo scoperto il programma “Hi Dubai” con una squadra da lei selezionata e composta per lo più da donne. Un vero e proprio esempio di emancipazione femminile.  Si è innamorata di quei luoghi da ‘mille e una notte’ durante il primo viaggio, tanto da decidere di prolungare il soggiorno di tre mesi e poi di trasferirsi definitivamente nella penisola araba. “È stato amore a prima vista, appena scesa dall’aereo ho sentito un’energia speciale e sono stata stregata dall’odore del deserto” – e continua parlando delle sue ambizioni – “La mia missione è fare sapere al mondo intero che l’Islam è pacifista e che gli arabi non sono terroristi, né maschilisti, bensì generosi, aperti, cortesi nonché molto simili alla gente del Mezzogiorno: fanno a gara per pagare il conto, ti accompagnano fino al portone, ti accolgono a qualsiasi ora” – e aggiunge - “ho cambiato Dubai e la cultura di quel luogo,  favorendo l’apparizione delle ragazze arabe in tv e sui giornali, addirittura senza il velo”.

“Nel 2002, a Dubai, fui scelta come testimonial di Cartier subito dopo Monica Bellucci, poiché incarnavo un tipo di bellezza molto simile a quella araba. In quel periodo, infatti, le emiratine non potevano fare le modelle, esporsi. Così decisi che mi sarei impegnata per fare in modo che anch’esse fossero libere di mostrare la propria avvenenza. E ce l’ho fatta. Le donne arabe mi adorano”, afferma con orgoglio Benedetta. Poi la salernitana, sempre come racconta Libero, parla di quando rischiò l’arresto durante la sua prima vacanza da quelle parti, “Uno dei figli del re provò a baciarmi ed io gli diedi uno spintone che lo fece cadere per terra. Il mio fidanzato di allora era certo che ci avrebbero sbattuti in gattabuia, invece, dopo una settimana, ricevetti la telefonata di questo sceicco il quale voleva farmi sapere che non aveva mai conosciuto una ragazza onesta come me. Diventammo amici e tuttora sia lui che sua moglie sono come fratelli per me”. In questi anni la Paravia ha ricevuto decine e decine di proposte di matrimonio, tuttavia “ha scelto di essere coerente e seguire sempre il cuore”.

Non proprio allo stesso modo di alcune connazionali che si recano a Dubai in cerca di fortuna. “Negli Emirati giungono di frequente italiane tra i diciotto e i cinquant’anni con scopi poco virtuosi, sperano di fare colpo e arricchirsi”. Altro che velo e tuniche, a Dubai “le donne arabe e straniere possono fare ciò che vogliono ed uscire persino seminude”, sottolinea Benedetta. Nei pressi delle moschee così come all’ingresso dei centri commerciali sono affissi cartelli che invitano all’adozione di un abbigliamento appropriato, eppure assicura poche di queste regole vengono osservate. Gli Emirati stanno attraversando una rivoluzionaria fase storica, denominata dal re e vicepresidente di Dubai, il settantenne Mohammed bin al Maktoum il quale ha inaugurato questo corso all’inizio del millennio, “rinascimento globale arabo”, che riguarda in particolare il gentil sesso. “Dubai non è solo la mia residenza – conclude Benedetta - ma la mia casa, sebbene nel mio cuore il posto d’onore sia occupato dalla mia famiglia e dalla mia patria”.