Cronache

Beni confiscati, l'idea di Postiglione: "Farci delle case popolari"

"Se prendiamo i beni tolti ai mafiosi e li diamo come alloggi popolari facciamo un'operazione che e' un segnale concreto di legalita'". Lo ha detto il direttore dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia, Prefetto Umberto Postiglione. "Questa e' legalita concreta, trasmissibile, percepibile - ha aggiunto - noi forse, da un destino terribile salviamo tanti ragazzi perche' hanno la possibilita di integrarsi in un territorio che non e' completamente nelle mani del gruppo dominante. Ci sono alcuni disegni di legge che sono stati integrati in una proposta all'esame del Parlamento. Spero - ha aggiunto Postiglione - che si possa tener conto anche dei ragionamenti che abbiamo fatto in questi anni di attivita, perche' ho trovato un'agenzia che poteva crescere anche grazie al lavoro dei miei predecessori".

"Le modalita' di assegnazione dei beni - ha proseguito Postiglione - sono state pensate in maniera estremamente legata ai significati della lotta alla mafia: non si possono vendere, devono ospitare attivita' che in qualche maniera si colleghino al progresso sociale. Tutte cose possibili quando i beni hanno qualche contenuto ma quando comincuamo a parlare di situazioni come quella che ho trovato in provincia di Palermo, con 4mila e rotti beni, alcuni dei quali inutilizzabili, Non si ha una concreta possibilita' di collocarli. Noi stiamo tentando di fare evolvere questa attivita' prevista dalla legge - ha continuato Postiglione - attraverso interpretazioni che sono state condivise e che vengono sostenute e che sono molto apprezzate dagli enti locali. Parlo di un utilizzo sociale con il merito enorme di non creare nuovi quartieri ghetto".