Cronache

Bibite energizzanti, un decalogo europeo per stimolarne il consumo consapevole

di Daniele Rosa

Lo studio spagnolo ESTUDES sottolinea limiti e rischi del consumo sui giovani

Bibite energizzanti, la studio del consumo in Spagna

In Spagna, in particolare l’analisi di ESTUDES su giovani tra i 14 e 18 anni ha confermato come il 45% del campione intervistato ha detto di aver bevuto una bibita energizzante nell’ultimo mese. Anche in altri paesi il consumo è maggiore tra i ragazzi(51%) che fra  le ragazze (39%). Ed il consumo maggiore nelle aree di degrado sociale.

Un altro aspetto che Estudes ha fatto emergere è legato alla salute. Queste bevande hanno un alto contenuto di caffeina e zucchero e altri stimolanti. Il potere nutrizionale è praticamente pari a zero. Lo studio conferma che una lattina da 250 millilitri di un brand leader contiene 80 milligrammi di caffeina. Secondo l’EFSA la quantità massima di caffeina sarebbe di 3 milligrammi per chilogrammo di peso per persona.

150 milligrammi per un giovane sui 50 chili. Ogni lattina da 500 millilitri di una tra le bibite più conosciute contiene 160 milligrammi e oltre. Rispetto agli zuccheri, le bevande energetiche forniscono solitamente tra 27,5 e 60 grammi per 250 millilitri e 500 millilitri, rispettivamente. Praticamente l’equivalente di 11-12 cucchiaini di zucchero, o circa 220-240 chilocalorie, per ogni contenitore da 500 millilitri. E’ pur vero che già molti produttori hanno cominciato a produrre bevande a “zero zuccheri” sostituiti con dolcificanti.