Cronache
Calcioscommesse, altre 3 squadre indagate: c'è la Salernitana di Lotito

Ci sono almeno altre cinque partite che sarebbero state combinate e su cui gli inquirenti di Catanzaro che hanno concluso ieri la prima fase dell'inchiesta sul calcioscommesse stanno indagando. Gare che riguarderebbero almeno 3 squadre, tra cui la Salernitana, promossa direttamente in serie B dopo aver vinto il girone C di Lega Pro. Delle partite su cui si starebbe concentrando l'attenzione degli investigatori della squadra mobile di Catanzaro e del Servizio centrale operativo della polizia, di Lega Pro, avrebbero parlato in diverse telefonate alcuni degli indagati e degli arrestati nell'operazione di ieri. Discorsi nei quali, si apprende da fonti qualificate, i personaggi coinvolti nell'inchiesta affermerebbero di aver avuto notizie da soggetti terzi sulla possibilità di scommettere su quelle partite perché combinate. Si tratterebbe di almeno una decina di soggetti, tra cui altri calciatori e dirigenti sportivi.
E sarebbero almeno tre le squadre tirate in ballo in questa nuova fase dell'inchiesta: la Salernitana, che ha vinto il girone C di Lega Pro e l'anno prossimo giocherà in serie B, ma anche il Benevento e l'Ascoli: la prima è inserita nello stesso girone della Salernitana; la seconda, invece, milita nel girone B, sempre di Lega Pro. Entrambe hanno disputato i play off per accedere in serie B e sono state sconfitte.
Alcuni "pizzini" con quote, nomi di squadre e modalità di giocate sono stati trovati dalla polizia nel corso delle perquisizioni effettuate contestualmente all'esecuzione dei 50 fermi disposti dalla Dda di Catanzaro per il calcioscommesse. In uno, ad accompagnare la giocata da fare, c'è scritto: "se ci beccano ci arrestano".
L'allenatore che esulta per la sconfitta. Il giocatore che si fa ridurre la squalifica per non pregiudicare una combine. Le minacce: "Se non lo paghi uccidono mio fratello". I pestaggi. E le ombre fino a Serie A e Serie B. Dalle intercettazioni del nuovo scandalo calcioscommesse esce un ritratto desolante del calcio italiano.
LOTITO REPLICA: BUGIE NON MI INTERESSANO. SALERNITANA E PIZZINI? NON SCHERZIAMO" - "Bugie "Non ho niente da dire, parlo con i fatti: vado avanti come un treno sulla strada del lavoro e dei risultati, e' evidente che sto cogliendo nel segno. Tutto queste bugie non mi interessano, rispondo alla mia coscienza". Cosi' Claudio Lotito al telefono con l'Ansa sulle inchieste sul calcio: "La Salernitana? I pizzini? Ma non scherziamo..."
L'ALLENATORE CHE ESULTA PER LA SCONFITTA
Dopo la sconfitta, combinata a tavolino, l'allenatore di una squadra di calcio di serie D ha prima gioito per il risultato, quindi ha scaricato la responsabilita' sui pochi giocatori che avevano giocato correttamente, provando a giustificare quelli che invece avevano compiuto svarioni in campo pur di perdere. E' uno dei tanti episodi ricostruiti nell'inchiesta sul calcio scommesse e raccontato ai giornalisti dal procuratore di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, nel corso della conferenza stampa che si e' svolta oggi. Nell'inchiesta sono finite circa dieci mila intercettazioni, a conferma di un fenomeno particolarmente diffuso: "C'e' una sistematicita' da parte di determinati soggetti - ha spiegato Lombardo - con ruoli di vertice nelle societa', come nel caso della Pro Patria, per la quale i dirigenti erano assolutamente disponibili a vendere i risultati della propria squadra". In un caso, il dirigente di una societa', sempre secondo quanto riferito da Lombardo, ha chiesto alla madre di prelevare tutti i soldi disponibili in banca per una scommessa su cui era stato raggiunto il pieno accordo.
"SE NON LO PAGHI LUI UCCIDE MIO FRATELLO"
"Senti, se non lo paghi, lui sta per uccidere mio fratello, domani... se non lo paghiamo... domani... mercoledì... io vengo lì per quell'allenatore". A parlare è Robert Farruggia, milanese che ha perso 52 mila euro su una scommessa finita male per la partita Aversa Normanna-Barletta. L'allenatore in questione sarebbe secondo lo Sco Ninni Corda, mister del Barletta. Non è l'unico episodio di minacce e violenza. C'è anche il pestaggio dell'albanese Ed Nerjaku, picchiato perché non riesce a pagare il debito di gioco. "Devi vedere come piangeva", si vanta al telefono uno dei carcerieri che hanno pestato anche un'altra persona non identificata. "Devi vedere. Sembravano due bambini di 10 anni".
"CI FANNO ARRIVARE FINO ALLA SERIE A"
"Se puoi chiamare Uros... domani c'è una partita... a livello di serie A proprio... questi mi hanno sparato alto, cento, centocinquanta, è una partita di Coppa Italia... gli dici: questi qui ti fanno arrivare pure fino alla Serie A, alla Serie B, in una partita del genere si riesce a scommettere tanti soldi, pure un milione di euro, pure due milioni di euro". E' quanto dice Fabio Di Lauro, una specie di mediatore tra i gruppi italiani e quelli dell'Est. Secondo gli investigatori la partita in quesitone sarebbe Sassuolo-Pescara di Coppa Italia. Ma tra le gare nel mirino ci sarebbero anche due incontri di serie B, Catania-Crotone e Livorno-Brescia, entrambe della stagione in corso.
IL GIOCATORE AL PADRE DG: "FAI UNA CHIAMATA IN LEGA PER TOGLIERMI LA SQUALIFICA"
"Fai una chiamata in Lega. E vedi se riesci a farmi dare una giornata". A scrivere questi sms e' il giocatore Andrea Ulizio che, a seguito della squalifica rimediata dopo la combine Cremonese-Pro Patria, si rivolge al padre Mauro (direttore generale di fatto della Pro Patria) perche' gli facesse avere la punizione meno severa possibile. E proprio dallo scambio di messaggi e conversazioni riferite a questa specifica vicenda emerge il riferimento ad un presunto membro della Lega che sarebbe immischiato negli accodi fraudolenti. Un "pezzo grosso", secondo come viene descritto dagli interlocutori nelle intercettazioni.
"Nei giorni della combine - scrive il magistrato titolare delle indagini - Ulizio (Mauro, padre del giocatore Andrea, ndc) riusciva a trarre massima soddisfazione impiegando tutta la rete di conoscenza di cui poteva disporre, sfruttando anche le sue amicizie negli uffici della Lega per alleggerire la squalifica che il figlio Andrea si era procurato con dolo e per denaro per procurare la sconfitta della sua squadra. Era Andrea Ulizio a sollecitare il padre, il giorno seguente la combine, perche' intervenisse su chi doveva per ottenere che la squalifica inflittagli sul campo della Cremonese non fosse superiore ad una giornata di campionato". Il 16 dicembre 2014 Andrea Ulizio invia infatti una serie di sms al padre Mauro chiedendogli di "fare una telefonata in Lega" per fargli comminare non piu' di una giornata di squalifica. "Tre ore dopo avere ricevuto la richiesta di aiuto del figlio - si legge ancora nel provvedimento di fermo - Mauro Ulizio aveva gia' smosso le sue amicizie ottenendo quello che voleva e se ne faceva vanto al telefono con Fabio Tricarico, direttore sportivo del Pro Patria. Il d.s. esprimeva tutto il suo stupore ad Ulizio riferendogli che il figlio Andrea se l'era cavata con una giornata di squalifica '...se l'e' cavata cazzo Andrea, una giornata gli hanno dato!..', al che Ulizio replicava '...ho fatto una telefonata!...', non nascondendo il sotterfugio impiegato per portare a termine un'altra frode, connessa e conseguente alla combine sportiva, facendo leva su un'amicizia influente che vantava nell'amministrazione della Lega per alleggerire la sanzione inflitta al figlio Andrea e fare in modo che il suo gioco violento non fosse punito con piu' di una giornata di squalifica. Il risultato ottenuto da Ulizio era talmente eclatante che meravigliava l'interlocutore, che si aspettava ben altra sanzione. Mauro Ulizio esordisce al telefono: "... gli ho chiamato, gli ho detto: "oh"... siccome ho un amico nella commissione li', eh...". Fabio Tricarico risponde: "Si? si?". E Ulizio: "Non lo uso mai! pero' questa volta...". e Tricarico: "Eh va be, minchia!... no, perche' infatti ci sono rimasto!... mi sono detto, una giornata?... figa alla grande (bestemmia) oh, non pensavo!... Mauro, ti ripeto? anche perche', ti ripeto, lui era recidivo perche' aveva fatto la stessa cosa cosi', hai capito?? pero' oh!... va bene cosi', dai!... gliel'hai gia' detto allora?".
Segue un'altra conversazione fra Tricarico e Mauro Ulizio. Dopo i saluti il primo dice: "Ciao? se l'e' cavata cazzo Andrea, una giornata gli hanno dato!". E l'altro: "Chi?". E Tricarico: "Andrea, tuo figlio?una giornata! io non ci credevo! (bestemmia) ma che...". E Ulizio: "Ho fatto una telefonata!... Mi ha mandato un messaggio prima, mi ha detto: 'papa' ti posso chiedere una cortesia? fallo per me!'... ho detto: 'che cosa?'... 'fai una telefonata, chiedi se mi danno una sola giornata!'...". E Tricarico: "M". Ulizio prosegu: "? gli ho chiamato, gli ho detto: 'oh"... siccome ho un amico nella commissione li', eh...' Non lo uso mai! pero' questa volta...". Successivamente Mauro Ulizio manda un sms al figlio con il quale baldanzoso gli fa presente che e' riuscito a fargli dare solo una giornata di squalifica. "Fatto ....una giornata", gli scrive. E il figlio risponde: "Sei il numero 1". I due successivamente si parlano al telefono ed il padre esalta la sua conoscenza con quest'altro "venduto" che farebbe parte della Federazione italiana gioco calcio. "Ohu hai capito poi, di una giornata ti hanno dato si?", dice il padre, e il figlio risponde: "Si ,si.. minchia meno male!". Grande!". "Non lo uso mai questo qua' che sta' nell'ufficio... - spiega il padre -. Sai chi, sai chi me l'aveva presentato questo qua? ti ricordi quell'attaccante di colore che era a Porto Corallo, come si chiama?". "Ah si, Aziz!" suggerisce il figlio. "Aziz eh! - riprende il padre -me l'ha presentato lui! questo fa parte della commissione della Figc che lavora anche a livello di Champion's League e serie A!".
"LOTITO E' UN RICATTATORE. MA DIMMI UNA COSA: POSSIEDE SALERNITANA, BARI E BRESCIA?" "Lotito ha rotto i c... il motivo del dissidio e' Lotito, non e' Macalli e Tavecchio che sono due rincoglioniti in mano a Lotito che li ricatta". Ad affermarlo e' Vittorio Galigani, gia' direttore sportivo di molte societa' di calcio dalla serie A alla ex serie C ed ora editorialista di una rivista sportiva on line. In una intercettazione contenuta nel decreto di fermo della Dda di Catanzaro sulle partite combinate di Lega Pro e serie D, Galigani discute con Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L'Aquila che risulta tra le persone fermate. Ed e' in questa conversazione che emergono anche alcuni equilibri delle societa' di serie A, anche se non si parla di calcio scommesse. E il presidente della Lazio non risulta tra gli indagati. In particolare, i due fanno anche riferimento al fatto che Lotito, presidente della Lazio, sia anche proprietario di Salernitana, Bari e Brescia, con Galigani che aggiunge: "Lui adesso con Infront insieme a Galliani, che e' un para... Galliani, hanno preso anche il Brescia. Infront e' Galliani! Infront e' Galliani".