Cronache
Calcioscommesse, 50 arresti. Le intercettazioni: "Lotito ricatta tutti"
"Lotito ha rotto i c... il motivo del dissidio e' Lotito, non e' Macalli e Tavecchio che sono due rincoglioniti in mano a Lotito che li ricatta". Ad affermarlo e' Vittorio Galigani, gia' direttore sportivo di molte societa' di calcio dalla serie A alla ex serie C ed ora editorialista di una rivista sportiva on line. In una intercettazione contenuta nel decreto di fermo della Dda di Catanzaro sulle partite combinate di Lega Pro e serie D, Galigani discute con Ercole Di Nicola, direttore sportivo de L'Aquila che risulta tra le persone fermate. Ed e' in questa conversazione che emergono anche alcuni equilibri delle societa' di serie A, anche se non si parla di calcio scommesse. E il presidente della Lazio non risulta tra gli indagati. In particolare, i due fanno anche riferimento al fatto che Lotito, presidente della Lazio, sia anche proprietario di Salernitana, Bari e Brescia, con Galigani che aggiunge: "Lui adesso con Infront insieme a Galliani, che e' un para... Galliani, hanno preso anche il Brescia. Infront e' Galliani! Infront e' Galliani".
Sono oltre 70 gli indagati e 50 i fermi emessi dai magistrati di Catanzaro nell'ambito dell'inchiesta sul calcioscommesse denomnata "Dirty Soccer". La Polizia di Stato sta eseguendo arresti e perquisizioni in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto, Lombardia. Il provvedimento di fermo, di oltre 1000 pagine, delinea una rete di personaggi, appartenenti a due distinte organizzazioni criminali, attive nella combine di incontri dei campionati di Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti, capaci di alterare risultati e investire danaro nel connesso "giro di scommesse" in Italia e all'estero.
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Le indagini sul calcioscommesse della squadra mobile della polizia, nel quadro dell'operazione denominata "Dirty Soccer", avrebbe accertato decine di combine di partite di calcio dei campionati in corso di Lega Pro e Lega D. L'inchiesta della procura antimafia ha scoperto una rete di associati, fra calciatori, allenatori, presidenti e dirigenti sportivi, che coinvolgerebbe oltre 30 squadre.
L'inchiesta, che coinvolge decine di club in tutta Italia, e' partita grazie alle indagini della squadra Mobile di Catanzaro che hanno seguito gli interessi di Pietro Iannazzo, esponente dell'omonima cosca di Lamezia Terme. Da qui i poliziotti hanno ricostruito gli intrecci che partivano dall'interesse per la societa' Neapolis, squadra campana che milita in serie D. Proprio la presenza di Iannazzo ha, quindi, portato gli investigatori sulla pista della Vigor Lamezia, squadra di Lega Pro, quindi e' stato ricostruito il puzzle che coinvolge tutte le altre societa'. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. Pietro Iannazzo e' stato arrestato giovedi' scorso nell'ambito di un'operazione contro la cosca di Lamezia Terme.
Fra i destinatari dei fermi emessi nell'ambito dell'inchiesta della polizia sul calcioscommesse risultano alcuni stranieri. Ad alcuni indagati vengono contestate anche le aggravanti mafiose e transnazionali: fra questi un membro della cosca Iannazzo, potente clan della 'ndrangheta lametina. Nell'inchiesta risulta coinvolto un poliziotto. Diverse perquisizioni riguardano sedi di club calcistici. Gli investigatori della squadra mobile della polizia di Catanzaro e del servizio centrale operativo sono impegnati, oltre che a Catanzaro, a Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, Brindisi, Firenze, L'Aquila, Ascoli Piceno, Monza, Vicenza, Rimini, Forli', Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova, Savona.
Sarebbero almeno una trentina i club coinvolti nel giro di partite truccate di Lega Pro e Serie D scoperto dalla polizia. Tra di essi Pro Patria, Barletta, Brindisi, L'Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor-Lamezia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas e San Severo.