Cronache
Caos Enasarco, "vette di assurdità" difficilmente comprensibili
La dura nota di Anasf, Assopam, Federagenti e Fiarc-Confesercenti
Ormai la vicenda Enasarco "sta raggiungendo vette di assurdità difficilmente comprensibili".
"Verrebbe da domandarsi, se a rimetterci in questa surreale situazione non fossero gli iscritti alla Fondazione già più che duramente colpiti dalla crisi economica e dalla pandemia, su quale scena teatrale e comica siamo finiti? Siamo finiti in un dramma dove alcuni componenti del cda ritengono più importante la loro presenza in quell’assise che far funzionare e gestire un ente che dovrebbe avere un solo scopo, una sola missione dare risposte concrete ai propri iscritti.
Invece, a più di un anno dall’inizio di questa drammatica pandemia nessun segnale concreto e strutturale in aiuto dei propri iscritti è venuto dall’attuale compagine che gestisce – senza averne il diritto – la Fondazione. La commedia si arricchisce di nuove e sempre più esilaranti rappresentazioni. L’ultima e di ieri.
Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Enasarco si è riunito in data 26 maggio u.s. ed ha adottato, con la maggioranza dei soli consiglieri espressione di Fnaarc, Fisascat-Cisl, Usarci, Ugl, Confindustria, Confapi, Confcommercio, delibere implicanti considerevoli impegni di spesa in capo alla Fondazione. La citata adunanza consiliare è stata celebrata nonostante le raccomandazioni che i Ministeri Vigilanti avevano espressamente rivolto al Collegio dei Sindaci ed al Presidente della Fondazione affinché quest’ultimi adottassero la massima prudenza in questa fase così delicata per la ‘vita’ della Fondazione.
Tale invito, in particolare, era stato rivolto in considerazione del fatto che – come affermato dalle medesime Autorità di Vigilanza – a fronte del provvedimento cautelare emanato dal Tribunale di Roma in data 22 aprile u.s. (che, come ben noto, ha disposto, in via d’urgenza, la sospensione dell’efficacia della decisione adottata dalla Commissione Elettorale in data 28 dicembre 2020), e confermato dal provvedimento dello stesso Tribunale del 24 maggio, il Consiglio di Amministrazione dell’Ente, nella sua attuale composizione, non risultava (e non risulta tutt’ora) legittimato a proseguire la propria attività di gestione.
Per tali motivi, non appena avuto notizia della convocazione del Consiglio di Amministrazione del 26 maggio u.s., il Collegio dei Sindaci ha tempestivamente informato le Autorità di Vigilanza, ponendo fortemente in discussione l’opportunità della decisione di celebrare la predetta adunanza.
I Ministeri Vigilanti, condividendo le criticità sollevate dall’organo di controllo della Fondazione, hanno dunque invitato la Fondazione a rinviare il Consiglio di Amministrazione quantomeno in data successiva all’8 giugno 2021, giorno in cui si terrà l’udienza di discussione dell’istanza formulata dalle associazioni ricorrenti al fine di ottenere l’emanazione di un provvedimento giudiziario diretto ad ordinare alla Fondazione ed al suo Presidente di dare immediata attuazione all’ordinanza cautelare del 22 aprile u.s. Ciò nonostante, il Consiglio di Amministrazione della Fondazione si è ugualmente riunito ed ha peraltro assunto deliberazioni di indiscutibile rilievo per la vita dell’Ente. Inutile sottolineare che quanto accaduto, oltre ad aggravare ulteriormente il pregiudizio già subito dalle associazioni ricorrenti (si consideri infatti che, a distanza di un mese dall’emanazione del provvedimento cautelare, a causa delle condotte dolosamente omissive della Fondazione e del suo Presidente il provvedimento del 22 aprile u.s. non è stato ancora attuato), costituisce al contempo anche fonte di gravissimi pregiudizi per la stessa Fondazione poiché tutte le deliberazioni assunte nel corso della predetta adunanza (al pari di tutte le deliberazioni che l’attuale Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha adottato a partire dal suo insediamento) dovranno considerarsi irrimediabilmente non valide (essendo le stesse state adottate da un organo illegittimamente costituito). Continueremo a tenere aggiornati gli iscritti sull’evolversi di questa situazione, ritenendo inderogabile la difesa degli interessi degli Agenti di commercio e Finanziari come anche dei principi di legalità e legittimità ai quali deve conformarsi sempre la gestione del nostro ente previdenziale".
Lo scrivono in una nota Anasf, Assopam Federgenti e Fiarc-Confesercenti