Cronache

Caso Regeni, chiesto processo per quattro 007 egiziani

Per un quinto agente i pm avevano già chiesto l'archiviazione.

Quattro 007 egiziani rischiano il processo per il rapimento e la morte di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore di origine friulana scomparso il 25 gennaio del 2016 al Cairo e trovato senza vita il 3 febbraio lungo la strada che collega la capitale ad Alessandria. Il procuratore Michele Prestipino e il pm Sergio Colaiocco hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio contestando, a vario titolo, il sequestro di persona pluriaggravato, e il concorso in lesioni personali (il reato di tortura è stato introdotto solo nel 2017) e in omicidio. Per un quinto agente i pm avevano già chiesto l'archiviazione.

Regeni: udienza gup entro maggio

Potrebbe essere fissata entro maggio l'udienza preliminare nei confronti dei quattro appartenenti ai servizi segreti egiziani accusati del rapimento, delle torture e della morte di Giulio Regeni. Davanti al gup si aprirà la questione della mancanza di elezione di domicilio degli imputati che le autorità del Cairo non hanno mai voluto indicare. Il gup dovrà, infatti, affrontare questo tema oggetto di rogatoria della procura di Roma firmata dal procuratore Michele Prestipino e dal pm Sergio Colaiocco nell’aprile del 2019 e più volte sollecitata nel corso degli incontri con le autorità egiziane.   

In base al nostro ordinamento giudiziario proseguire il procedimento con il rinvio a giudizio non sarebbe possibile se non ci fosse la certezza dell’avvenuta notifica ai quattro al Cairo. Il gup però potrebbe decidere di procedere ugualmente valutando come elemento decisivo la rilevanza mediatica avuta anche in Egitto della vicenda giudiziaria e dell’indagine con la diffusione dei nomi dei soggetti coinvolti.