Cronache
"Chiuso dentro. Poi il blitz della Polizia". Sparatoria Pescara, tassista eroe
Vincenzo, ex Fiamme Gialle ha consegnato alle forze dell'ordine l'aggressore del ristorante. "Voleva andare in Svizzera. Dopo 3 ore la cattura dal benzinaio"
Sparatoria Pescara, la tentata fuga dell'aggressore in Svizzera
Il caso della sparatoria da Far West in un ristorante di Pescara, avvenuta domenica, continua a far discutere. Emergono nuove rivelazioni sul tentativo di fuga dell'aggressore. Federico Pecorale, il 29enne poi arrestato per aver sparato a Yelfry Rosado Guzman, banconista dominicano ventitreenne che ora lotta per la vita in Rianimazione, dopo aver sparato ha chiamato un taxi. "Quando è salito - racconta il tassista Vincenzo, ex Fiamme gialle al Corriere della Sera - mi ha detto: “Devo fare un viaggio lungo” e mi ha chiesto se potevo portarlo in Svizzera. Gli ho chiarito che la corsa sarebbe costata una marea di soldi e lui non ha fatto una piega, dicendo “non m’interessa”. Così ho fatto i conti, fissando il prezzo sui 1.500 euro; lui mi ha mostrato un rotolo di contanti che però non mi ha dato. Poi siamo partiti. Ammetto: durante quelle tre ore è stato come se il sedile del mio taxi fosse fatto di spilli. Ma in qualche modo la divisa te la porti sempre dentro, anche se da pensionato. E forse grazie al mio passato quarantennale nelle forze dell’ordine sono riuscito a restare freddo...".
"Alle 21 di domenica, - prosegue il tassista al Corriere - ricevo la chiamata delle forze dell’ordine... La prima deve essere stata dei carabinieri, le successive della polizia con il questore in persona, Luigi Liguori, che mi ha tranquillizzato. Parlavamo a voce bassa, io cercavo di non far capire con chi fossi al telefono. Però qualcosa quell’uomo deve avere intuito. Il questore mi aveva già indicato come sarebbe avvenuto parlandomi, diciamo così, da collega a collega. Mi ha suggerito di dire a Pecorale che avevo finito la benzina, poi di fermarmi a una stazione di servizio, uscire alla svelta dall’auto e chiuderlo dentro. È andata come pianificato. Nel frattempo, percorrendo l’autostrada Adriatica, ero giunto alla stazione Metauro. Ho deviato, accostando al distributore. Sono uscito dal taxi facendo finta di iniziare il rifornimento ma in realtà bloccando Pecorale nell’abitacolo con la chiave automatica. Un istante dopo sono piombati gli agenti". Oggi riceverà un encomio ufficiale.