Cronache
Confagricoltura, a rischio frutta e verdura. Intervenga la Commissione Ue
Il Coronavirus mette in ginocchio un segmento che rappresenta un quarto del valore della produzione agricola nazionale. Campania tra le regioni più colpite
Frutta e verdura sono un orgoglio della cucina tricolore e pilastro della dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, un segmento che rappresenta un quarto del valore della produzione agricola nazionale e il 20% della spesa alimentare. La crisi da Covid 19 ne sta però riducendo l’immissione sul mercato, tanto che l’organismo campano chiede interventi alla Commissione Ue per il ritiro straordinario di prodotto al fine di tutelare un settore che è una voce importante dell’export agroalimentare (147,4 milioni il valore delle esportazioni per la sola Campania). Attualmente il problema è limitato alle primizie, come le fragole, di cui la Campania è la seconda regione produttrice dopo la Basilicata, ma il timore degli operatori è che il problema si aggravi nei prossimi giorni quando inizierà la raccolta di altri ortaggi con grave danno sull’export che ha già subito un rallentamento dell’80%, o addirittura si è azzerato.
Di qui la necessità di misure ad hoc, come la richiesta alla Commissione Ue di poter effettuare un ritiro straordinario dal mercato di prodotti ortofrutticoli, allargando l’attuale elenco e snellendo le procedure, con risorse aggiuntive a quelle dei correnti programmi operativi (come era capitato in passato per altre emergenze sanitarie che avevano colpito il comparto).
Confagricoltura fa sapere che è intervenuta nei giorni scorsi predisponendo alcuni emendamenti al decreto “Cura Italia”, nell’ambito delle misure di sostegno al settore agricolo, quali la previsione di risorse straordinarie di almeno 20 milioni di euro da utilizzare a supporto di quei comparti ortofrutticoli, come la fragola, particolarmente colpiti dall’effetto dell’emergenza, prevedendo l’estensione della copertura anche ai produttori non soci delle organizzazioni dei produttori. La confederazione ha anche sostenuto la richiesta di poter anticipare ad oggi la campagna di promozione per stimolare i consumi di fragola (il frutto ha perso in un mese il 15,5% del valore del prezzo all’origine nei due principali distretti produttivi, in Basilicata e Campania) attivata dall’Organismo interprofessionale con il patrocinio del ministero, sull’intero territorio nazionale, in collaborazione con la gdo, i negozi di dettaglio specializzati e gli operatori grossisti dei mercati agroalimentari.