Cronache
Coronavirus, i nonni 2.0 scrivono a Conte: "Non farci uscire? Illegittimo"
La lettera dell'Associazione Nonni 2.0 al premier e ai ministri del governo
Affaritaliani.it pubblica la lettera inviata dall'Associazione Nonni 2.0 al Presidente del Consiglio dei Ministr, al Ministro della Sanità, al Ministro della Pubblica Istruzione, al Ministro del Lavoro, al Ministro dei Rapporti con le Regioni e al Ministro delle Pari Opportunità e Famiglia a proposito della fase due e alle possibili limitazioni per i cittadini anziani.
Egregio Prof. Giuseppe Conte,
da più parti si ha notizia che con il prossimo DPCM verrà limitata, rispetto agli altri cittadini italiani, la libertà di movimento degli ultrasessantacinquenni oppure degli ultrasettantenni.
Con le presente, chiediamo fortemente e decisamente che tale misura non venga assunta per diversi motivi. Ne specifichiamo qualcuno:
- Tale misura sarebbe decisamente anticostituzionale. Infatti, violerebbe il famoso articolo 3 della Costituzione, il quale vieta ogni discriminazione anche in ragione delle “condizioni personali e sociali” delle persone: in questo caso, la grave discriminazione sarebbe basata sulla condizione dell’età. Ma violerebbe anche l’articolo 13 (“la libertà personale è inviolabile”) e l’articolo 16 (“ogni cittadino può circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale”).
< >Qualche fautore del provvedimento che noi contrastiamo lo motiva con una sorta di riguardo verso la parte più “debole” della popolazione. La motivazione appare totalmente infondata (anche se ispirata da buone intenzioni), perché i nonni costituiscono quella parte della popolazione che più diligentemente sta alle regole imposte a causa dell’attuale pandemia. I nonni circolerebbero, come stanno facendo, con la mascherina, con i guanti, a distanza di almeno un metro dagli altri: che cosa si vuole di più da loro? Le persone che attualmente stanno violando le regole non sono certo i nonni, ma, per lo più, persone di età inferiore. Ed allora, perché infierire sui nonni?Togliere i nonni dalla normale circolazione significherebbe infierire un durissimo colpo al sistema del welfare nazionale, il quale, per almeno un terzo, poggia sulla presenza generosa e intelligente dei nonni. Senza la libera circolazione dei nonni, chi assisterà i nipoti mentre i figli torneranno al lavoro e con le scuole chiuse? Chi darà da mangiare ai nipoti? Chi conforterà i nipoti, sottraendoli all’attuale crudele solitudine? Chi infonderà speranza ai giovani così provati? I nonni, che, ripetiamo, sanno benissimo difendersi dai subdoli attacchi del virus, sono indispensabili per tenere insieme il nostro tessuto sociale, anche perché (occorre non dimenticarlo) fanno parte integrante della famiglia, che, in questi due mesi, ha costituito la spina dorsale vitale dell’intero Paese.La misura da noi contestata, poi, non tiene conto di una distinzione che chi governa non può ignorare. Ci sono, purtroppo, molti anziani non autosufficienti, che costituiscono una gravissimo problema per tutto il mondo, come stiamo constatando proprio in questi giorni: un problema che investe anche l’intera Italia e che deve essere affrontato senza più perdite di tempo, con gli strumenti specifici previsti per le patologie, senza badare a spese, come spesso è stato fatto. Ma la stragrande maggioranza dei nonni, fortunatamente, è autosufficiente sia dal punto di vista vitale che da quello mentale e, quindi, deve essere abbandonata l’equazione nonno=persona da assistere. Le assicuriamo che questi nonni sono più vitali e generosi e intelligenti di tante altre persone. Ed allora, perché ghettizzarli?
Se queste ed altre sono le ragioni che ci spingono a chiedere al Governo di non procedere sulla strada paventata, ci permettiamo segnalare un altro problema. Siamo sicuri che anche il buon senso spingerà il Governo a seguire la strada da noi qui indicata e che quindi nessuna misura sarà assunta nel prossimo DPCM su questo tema. Nella malaugurata idea (neppure pensabile) che, invece, si volesse procedere sulla via sbagliata, segnaliamo che esiste il delicato problema che investe l’illegittimità dei DPCM che si sono finora susseguiti, come è stato rilevato anche da autorevoli professionisti della materia. Infatti, un semplice DPCM non può limitare, con forza di legge, i diritti essenziali dei cittadini. Anche sotto questo profilo, il divieto alla circolazione dei nonni sarebbe illegittimo.
Assicuriamo che ci siamo decisi a questo intervento per spirito di collaborazione e per amore sia ai nonni che alla legalità.
Siamo disponibili ad ogni approfondimento.
Cordiali saluti.
Dott. Pierluigi Ramorino (Presidente) Avv. Giuseppe Zola (Vicepresidente)