Cronache

Coronavirus, lo sciacallaggio degli abusivi che tengono i locali aperti

Monica Camozzi

I regolari tengono chiuso, gli abusivi non solo tengono aperto, ma esortano a recarsi a feste e aggregazioni sui social. A puntare il dito sul paradosso, in seguito alle ordinanze regionali che disciplinano aperture e chiusure di luoghi pubblici e privati causa Coronavirus, è Maurizio Pasca, presidente del Silb (associazione che raggruppa gli imprenditori dell’intrattenimento notturno). “Si tratta di tutelare la salute pubblica? Bene, allora perché un disco pub rimane aperto? Stanno verificandosi episodi di vero e proprio sciacallaggio, dove locali privi di licenza di pubblico spettacolo restano aperti. La nostra categoria si sta attenendo alle direttive con grande senso di responsabilità , ma non vogliamo essere presi in giro”.

Pasca ha inviato una missiva ai Governatori delle Regioni maggiormente interessante, ovvero Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Liguria e Piemonte e alle rispettive prefetture affinché garantiscano il rispetto delle ordinanze emanate dalle autorità regionali. I tentativi di bypassare la normativa in sfregio alla pubblica salute sono fantasiosi e nemmeno troppo discreti: si va dal locale di Brescia che organizza un carnevale con la postilla “sai mantenere un segreto”? a quello che annulla gli eventi ma non le serate, eliminando la musica ma lasciando in piedi tutto il resto.

La categoria ha chiesto almeno una uniformità decisionale fra i sindaci della stessa regione, ma la cosa non ha sortito per ora alcun effetto, perlomeno in Liguria. Dopo una riunione in prefettura, avvenuta nella mattinata di oggi, in Liguria non si è giunti ad alcuna conclusione: alcuni comuni sono più permissivi, altri propendono per la chiusura totale. Lo stesso dicasi per le palestre: molti sindaci in Piemonte ne hanno disposto la chiusura, altri no. E se la questura di Padova si sta muovendo contro disco bar e abusivi e quella di Mantova ha convocato un tavolo tecnico, non può dirsi lo stesso in altri Comuni.

“Già la nostra categoria combatte quotidianamente contro l’abusivismo e gli innumerevoli locali che esercitano attività di pubblico intrattenimento senza averne l’autorizzazione. Vorremmo non dover assistere allo scenario di profittatori che sfruttano la circostanza per fare business a discapito della salute della gente”.