Cronache

Coronavirus, Bonaccini: "Conte ha fatto bene. Con Zaia facciamo fronte comune"

Il presidente dell'Emilia Romagna: "Servono soluzioni praticabili, efficaci e chiare"

Coronavirus, Bonaccini: "Conte ha fatto bene. Con Zaia facciamo fronte comune"

Il Coronavirus continua a tenere in alalrme tutte le regioni d'Italia. L'emergenza non è alle spalle ma ormai la fase 2 è iniziata, e la data decisiva per la riapertura totale del Paese, con la concessione di spostamenti anche oltre ai confini regionali, è quella di venerdì 29 maggio. "Il monitoraggio del governo - spiega Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia Romagna al Corriere della Sera - si avvale di dati su 21 parametri che le Regioni devono trasmettere ogni giorno. Griglie messe a punto da scienziati, con soglie di sicurezza che, se superate, porteranno a nuove chiusure. Se vi sono dubbi vanno subito chiariti e risolti, e chiunque deve essere richiamato alle proprie responsabilità. Non mi permetto di giudicare situazioni di altre Regioni. Valuteremo con il governo e i colleghi della Lombardia e decideremo insieme quando sarà il momento".

"Al 3 giugno mancano dieci giorni, - prosegue Bonaccini - il quadro si chiarirà in fretta. Credo si debba centrare un solo obiettivo: adottare soluzioni praticabili, efficaci e chiare. Discuterne ora, senza i dati del prossimo weekend, è inutile. Sono quasi tre mesi che gestiamo una crisi senza precedenti. Prima l’emergenza sanitaria, poi la riapertura e la ripartenza. Con Zaia ci confrontiamo costantemente, perché le nostre regioni sono confinanti e abbiamo dovuto affrontare problemi analoghi che non sono né di destra, né di sinistra". "Il governo - prosegue Bonaccini - ha fatto bene nella gestione dell’emergenza sanitaria. Adesso serve una forte accelerazione su rilancio dell’economia e tutela del lavoro, progettando il futuro. Conte sta dimostrando di saper far bene. Non ha bisogno dei miei consigli, valuterà Conte se la squadra è adeguata o serve un tagliando".

Tracciare, testare e trattare: sulle tre T l’Italia è indietro. L’App Immuni non è arrivata, sui test si fatica. «Tracciare l’andamento dell’epidemia è fondamentale, auspico che il governo renda operativa l’App Immuni al più presto. In Emilia-Romagna abbiamo avviato uno screening che ci porterà a più di mezzo milione di test sierologici. Ciò ci permetterà di mappare l’andamento epidemiologico come forse nessun’altra zona del Paese. E aumenteremo i tamponi: questa settimana arriveranno i macchinari per raddoppiarli».