Cronache
Coronavirus, Iss: "Raggi ultravioletti come cura? No, sono cancerogeni"
Il professor Bochicchio stronca l'ipotesi dei raggi solari curativi per il Covid: "Nessuna evidenza scientifica"
Coronavirus, Iss: "Raggi ultravioletti come cura? No, sono cancerogeni"
L'emergenza Coronavirus in Italia continua e in attesa di un vaccino si cercano terapie curative alternative. Nei giorni scorsi si era fatto largo l'ipotesi che i raggi ultravioletti potessero essere curativi, ma dall'Iss arriva una doccia gelata su quell'ipotesi. "Non mi risulta - spiega il professor Francesco Bochicchio al Corriere della Sera - siano state ancora validate terapie anti Covid a base di Uv. Va ricordato che gli ultravioletti, che a seconda della frequenza si dividono in UvA, UvB e UvC, sono pericolosi per la salute tanto che ci proteggiamo dai raggi solari con le creme ed esistono normative per limitare l’uso di lampade abbronzanti che l’Oms raccomanda di non utilizzare. L’effetto cancerogeno degli Uv, inclusi gli UvB, è noto da tempo, sono classificati come agenti cancerogeni certi dall’Oms. Diversi Paesi, per esempio l’Australia, stanno attuando politiche per ridurre l’esposizione agli Uv di origine naturale e artificiale".
"Nel centro per la protezione dalle radiazioni e fisica computazionale da me diretto - prosegue Bochicchio - non ce ne siamo mai occupati. In diversi siti, anche a carattere esoterico, dove è riportato il metodo del dottor Pianezza, questo viene descritto tra l’altro come “sinergia tra la geometria sacra e una specifica banda di luce blu ultravioletta UvB. Gli ultravioletti C sono noti da tempo come antibatterici, utili per sanificare attrezzi e ambienti disattivando il virus. Mai però in presenza delle persone. Parliamo di attrezzi e ambienti, non di cura per l’uomo".