Cronache

Coronavirus, l'Italia nel consorzio europeo per il vaccino, i test in estate

L'azienda italiana ReiThea, con sede a Pomezia, si sta preparando per avviare in Italia una sperimentazione sull'uomo di un vaccino contro il nuovo coronavirus

Coronavirus, l'Italia nel consorzio europeo per il vaccino, i test in estate

"Covid-19 ha trasformato la nostra società su scala globale e ha avuto un effetto devastante in particolare in Italia - ha dichiarato Stefan Colloca, Chief Technology Officer di ReiThera - siamo ansiosi di rispondere alle richieste della nostra industria e società per unire gli sforzi globali contro questo virus in rapida diffusione. La nostra esperienza e i dati preclinici e clinici positivi sui vaccini a base di adenovirus, ci consentono di reagire a questa situazione senza precedenti in modo tempestivo. Non vediamo l'ora di lavorare con i nostri partner, le cui competenze e capacità complementari aiuteranno questo nuovo consorzio a rispondere il più rapidamente possibile a questa emergenza sanitaria globale". 

Coronavirus: in estate al via in Italia test vaccino su uomo

 L'azienda italiana ReiThea, con sede a Pomezia, si sta preparando per avviare in Italia una sperimentazione sull'uomo di un vaccino contro il nuovo coronavirus, sviluppato nell'ambito di un consorzio europeo, insieme a Leokocare Ag di Monaco di Baviera e all'azienda Univercells Sa di Bruxelles. Dopo i test sull'uomo, si legge in una nota del consorzio, si prevede di iniziare "subito la produzione di vaccini su larga scala".

 Il consorzio è nato per riunire le competenze uniche delle tre aziende nello sviluppo di vaccini basato su vettori, sulla loro formazione e produzione. "I partner del consorzio stanno promuovendo congiuntamente lo sviluppo di un candidato vaccino adenovirale basato su vettori che prende di mira la proteina spike di SARS-CoV-2". 

 La tecnologia del vaccino si basa su un nuovo vettore adenovirale di proprietà di ReiThera. "Parallelamente al suo sviluppo clinico, il consorzio inizierà la produzione e lo stoccaggio del vaccino".    "Si prevede che circa 6 milioni di dosi del vaccino - si spiega - saranno disponibili all'inizio del 2021. Sulla base dei risultati clinici di Fase 1/2 e di un percorso concordato con le autorità regolatorie, l'intenzione sarà quella di vaccinare con queste dosi le persone maggiormente esposte, come professionisti medici e sanitari e persone altamente vulnerabili".