Cronache

Coronavirus, la "Mensa dei poveri" di Torino chiede aiuto: costi triplicati

Le richieste di cibo aumentate vertiginosamente hanno fatto triplicare le spese, da luce e gas alla benzina dei mezzi per recuperare il cibo

La "Mensa dei poveri" di Torino non arriva a coprire le spese e chiede sostegni

La “Mensa dei poveri” di Torino chiede aiuto per poter fare fronte alle richieste di cibo che in queste settimane sono aumentate in modo incontenibile. "L’emergenza Covid-19", spiega in una nota Maurizio Scandurra, portavoce della struttura, “ha fatto più che raddoppiare i pasti serviti giornalmente: siamo passati dai circa 130 abituali agli oltre 280 da inizio pandemia a oggi. Servono risorse per far fronte alle crescenti spese vive per andare avanti”. Nelle ultime settimane così le spese sembrerebbero essersi triplicate. “L’aumento vertiginoso delle richieste di cibo quotidiano in orario preserale in due turni dalla 16 alle 19, insieme alla ripresa della distribuzione settimanale ogni sabato dei pacchi-famiglia dalle 13 in poi, ha triplicato i costi necessari per continuare a garantire il servizio fra cui gas, luce, acqua, canoni di affitto dei locali, assicurazioni e benzina dei mezzi per il recupero giornaliero del cibo in tutta la provincia di Torino” dichiara il portavoce.

La "Mensa dei poveri" di Torino: il servizio

La “Mensa dei poveri” di Torino, creata dal sacerdote cottolenghino don Adriano Gennari all’inizio del 2008, a differenza della maggior parte delle mense per i poveri, chiuse la domenica e i giorni festivi, fornisce un servizio continuo a una estesa fascia di indigenti. Per le donazioni è stata inoltre attivata, 7 giorni su 7, una infoline al 375 6188246, sia con telefonate che con messaggi WhatsApp, oltre che la mail: info@cenacoloeucaristico.it.