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Cronache
Coronavirus, multati gli "infedeli" alle regole:raduni a messa per la Domenica

Coronavirus, messa a Domenica delle Palme: multato parroco e 3 fedeli

Tre fedeli sono stati sanzionati per aver partecipato alla celebrazione liturgica per la Domenica delle Palme violando così le norme previste dal decreto governativo per il contenimento dell'emergenza coronavirus. E' avvenuto ieri mattina nella chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia di San Vito di Fagagna (Udine). Dopo una segnalazione i carabinieri sono intervenuti nella chiesa, in cui era in corso la celebrazione religiosa a cui il parroco avrebbe consentito partecipassero, oltre ai celebranti, anche tre fedeli. Al termine degli accertamenti anche il presule è stato sanzionato. 

Coronavirus, troppi a messa a Livorno: intervengono forze ordine

La messa in streaming doveva essere celebrata senza la presenza dei fedeli, così come da disposizioni ministeriali anticontagio. Ma all'interno della chiesa, nonostante l'autorizzazione a presenziare fosse solo per sette persone (parroco e viceparroco compresi), si erano presentate complessivamente una ventina di persone. E così sono dovuti intervenire polizia e carabinieri. E chi non era autorizzato rischia adesso una contravvenzione. L'episodio è accaduto nella tarda mattinata di ieri nella chiesa di Santa Maria del Soccorso in piazza Magenta a Livorno, dove era in corso la messa della Domenica delle Palme.

All'interno, approfittando delle porte aperte della chiesa, oltre alle sette persone autorizzate a partecipare per motivi legati all'organizzazione della funzione che era trasmessa in streaming, si sono presentati anche alcuni fedeli che volevano prendere parte di persona alla celebrazione. La loro presenza, però, non è passata inosservata. E qualcuno ha dato l'allarme. Così sul posto sono presto arrivati polizia e carabinieri. La messa, che era quasi finita, si è regolarmente conclusa, ma le persone presenti all'interno della chiesa sono state identificate e nei loro confronti potrebbe scattare la sanzione prevista per l'inosservanza delle norme anticontagio per il coronavirus. 

Coronavirus, Calabria: in fila in chiesa per ricevere l'ostia

La messa, il sacerdote, i chierichetti e i fedeli raccolti in preghiera. E' stata una messa in piena regola quella svoltasi ieri a Filadelfia, nel Vibonese, come se l'emergenza sanitaria non ci fosse, con tanto di comunione e cittadini devoti in fila per ricevere l'ostia, in contrasto con le disposizioni di sicurezza governative in materia di coronavirus e con le raccomandazioni dello stesso vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, Luigi Renzo. Niente porte chiuse ai fedeli, quindi, per la celebrazione della domenica delle Palme. I parrocchiani sono regolarmente entrati per assistere alla messa, mentre in Vaticano il Papa celebrava il rito in una piazza San Pietro deserta.

L’evento religioso è stato, peraltro, trasmesso in streaming sui social network e ripreso con i telefonini da alcuni fedeli, compresa la fila per ricevere l’ostia della comunione dal sacerdote don Giovanni Primerano. Tutto alla luce del sole.   Ferma la presa di posizione sull’accaduto da parte del sindaco, Maurizio De Nisi: “In merito alla situazione emersa nella Chiesa di Santa Barbara – ha dichiarato all’AGI – devo sottolineare che non appena apprese le notizie e visionati i video, la polizia municipale ha adottato tutti i provvedimenti previsti dai decreti ministeriali per il contenimento del Covid-19.

Ogni altro provvedimento sarà valutato ed adottato dalle autorità in conseguenza. Ribadisco il grande sforzo che il Comune di Filadelfia, gli amministratori, le forze dell’ordine, i dipendenti in prima linea, i volontari e i cittadini stanno profondendo per arginare i pericoli di questa pandemia e invitiamo tutti a mantenere i giusti atteggiamenti per combattere contro ogni forma di comportamento che metta a rischio la salute delle persone”. Casi analoghi si erano verificati in altre province calabresi nei giorni scorsi. Nel Catanzarese e nel Crotonesei  Carabinieri sono intervenuti per allontanare i fedeli disperdendo gli assembramenti che, anche se per finalità religiore, sono vietati dai decreti governativi.

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