Cronache

Coronavirus, Rainò: "Immunità di gregge non esiste. E' un modello matematico"

Emergenza coronavirus, l'opinione del medico Salvatore Rainò, specializzato in immunologia. INTERVISTA

Di Monica Camozzi

L’immunità di gregge? “È un modello matematico, non biologico. Ogni organismo risponde individualmente”. Il vaccino? “Istruiamo l’organismo a costruire altri virus scatenando una grave risposta infiammatoria. Mascherina e guanti? “Fanno solo danni”. Salvatore Rainò, sei anni di medicina e chirurgia, 4 anni di allergologia e immunologia clinica, 5 anni di medicina interna, 4 anni di omeopatia unicista, alza la sua voce di scienziato pacatamente, ma con determinazione ferrea. Ma inizia con un’affermazione forte: "Hanno violato tutti i sacri crismi della biologia, senza la quale non esisterebbe medicina. E l’effetto gregge in virtù del quale sono stato definiti provvedimenti legislativi che sono un vero e proprio crimine contro l’umanità”.

 

Ci spiega perché per lei non ha senso parlare di immunità di gregge allo stato attuale delle cose?

Il principio dell’immunità di gregge risponde a un modello matematico, non biologico (modello di Reed-Frost).  In realtà l’immunità non procede per onde di comportamento di massa, si basa sull’individualità. Quando ci dicono “sta arrivando l’influenza” e prevedono l’andamento epidemiologico, spesso poi correggono con “la curva che stiamo osservando non è quella che ci aspettavamo”. In epidemiologia bisogna osservare disarmati, senza preconcetti, si possono trarre conclusioni solo quando i fenomeni sono arrivati a compimento. Il problema vero è che un sistema immune ha tutto quello che gli serve per funzionare, in ogni singolo individuo. Sano.”

Lei ha spiegato spesso il legame fra antinfiammatori e infezioni. Ce lo rispiega?

Quando una persona prende un antinfiammatorio rovina la risposta immunitaria alle infezioni. L’infiammazione, con la febbre, esprime la massima capacità di difesa dell’organismo per fronteggiare il proliferare di un agente patogeno, batterio o virus che sia. Gli antichi romani avevano addirittura la dea Febris, ma il nostro stile di vita frettoloso e superficiale ci induce a cadere nel panico per un giorno di lavoro perso e a imbottirci di farmaci. Non è un caso che la Cina sia il più grande consumatore di Aspirina al mondo…”. Ma vi dirò di più: ace inibitori e sartani, che sono molecole utilizzate per il trattamento di pazienti ipertesi, creano una situazione di tipo recettoriale farmaco dinamica che predispone ad affezioni  maligne come le interstiziopatie polmonari. Questi farmaci inoltre facilitano il lavoro trombo embolico: c’è una fiorente letteratura scientifica alla voce “trombo embolia venosa e farmaci antinfiammatori” o alla voce “ace inibitori e sartani e fibrosi interstiziale polmonare”. Chi ha fatto una brutta fine, spesso, nella settimana precedente il ricovero, si era riempito di antinfiammatori. Anche la paura, così come ogni forma di emozione negativa, ha un effetto potente sull’organismo.

Che correlazione c’è fra paura e malattia?

Noi siamo pieni di virus, per essere precisi di catene poli ribonucleotipiche virali, ne abbiamo miliardi. Indispensabili per il mantenimento dell’immunità. Prendiamo come esempio l’herpes! Il virus herpetico è contenuto fisiologicamente all’interno dell’organismo sano, alberga nei gangli para vertebrali. Se ne sta lì buono finché, al primo stato di forte stress, di caduta emozionale profonda, si attiva. Vuole un esempio più forte? Il bacillo di Koch, responsabile della tubercolosi. In molti soggetti il bacillo resta murato nell’apice di un polmone e lo si vede bene anche dalle radiografie. Ma il soggetto non è malato. Se però il soggetto cade in una sindrome psico, neuro, endocrina deteriore, come emozioni dissonanti, vessazioni, drammi, anche errori alimentari, il bacillo si attiva e da il via alla malattia. Questo per dire che la risposta è sempre individuale. E il virus non è un cavaliere armato di spada! È l’interazione con l’organismo ospitante, che produce un’evoluzione. Quindi mantenere un sistema immunitario, alimentarsi bene, non farsi prendere dal terrore,  è la migliore delle difese.

Come spiega questo numero di morti?

Beh, riprenderò le affermazioni del presidente dell’Ordine dei medici di Genova: nelle statistiche di morte mancano le cause di morte non Covid! Tutte le morti hanno l’etichetta Covid! Prima di tutto, intubando i pazienti è come se li avessero uccisi. Solo le poche autopsie eseguite successivamente hanno fatto capire che la terapia corretta non era la rianimazione eseguita ventilando. Perché pensando che bisognasse erogare quantità di aria maggiore a pressione maggiore hanno compresso tutta la trama vascolare interstiziale del polmone, che invece era in preda a fatti occlusivi di natura trombo embolica. Poi,  come già detto, i farmaci antinfiammatori e ace inibitori presi a dosi massicce per paura. Il terrore, le notizie di morte date a sequenza alternata, come un mantra, provocano comportamenti e reazioni non controllabili. L’azione citopatologica lesiva del virus è stata altamente favorita dalla immobilizzazione immunologica, effetto collaterale dovuto ad abuso di antinfiammatori.

Lei afferma anche che il Covid abbia prodotti tanti morti non Covid…

Esatto, il gigantesco incremento di mortalità è stato causato da tanti motivi, che nel corso dello svolgimento di una attività sanitaria normale in un contesto civile non si sarebbero avute. Non dimentichiamo i vaccini antinfluenzali: essi hanno introdotto in questi soggetti particelle virali che hanno una reattività crociata con il coronavirus.

Il vaccino.  Cosa ne pensa?

Penso che non abbia senso, il primis per la mutevolezza estrema del virus. Ma sostanzialmente, vaccinandoci contro il Sars CoV2 diamo le istruzioni virali per consentire la costruzione di altri virus. Noi, vaccinando un soggetto con frammenti di Rna, stiamo istruendo l’organismo a creare altri virus scatenando una grave risposta infiammatoria.

Infine, lei è contro mascherina e guanti. Perché?

È semplice. Ovviamente la mascherina non blocca alcun virus, essendo esso talmente piccolo da passare ovunque. Ma di certo crea un andirivieni di germi e virus che sarebbero scaraventati fuori a ogni espirazione. In più, respiriamo l’anidride carbonica che emettiamo! E questo sfavorisce l’ossigenazione del sangue. Il paradosso è vedere una persona che  fa sport indossando la mascherina. Quanto ai guanti, la nostra pelle si autoprotegge con un film idro lipidico un po’ acido che è un potente disinfettante. Se mettiamo non solo  rovina la traspirazione ma aumenta la spalmabilità di microrganismi sulle superfici che vengono toccate da migliaia di mani!

Cosa consiglia?

Stare all’aria aperta! Dal punto di vista immunologico è fondamentale che una persona sia esposta ogni giorno a stimoli antigenici esterni, altrimenti le immunità vanno giù. LE persone devono avere una buona qualità della vita, alimentarsi bene, prendere la giusta dose di vitamine. E non essere sottoposte a pillole di terrore quotidiano inferte come una corrente alternata, come un mantra. Ricordatevi l’herpes…