Cronache

Coronavirus, "Serve lo psicologo per noi medici. Non abbracciamo più i figli"

Lo sfogo di una mamma-medico. "Al mio piccolo di 7 anni gli ho spiegato la situazione, dicendogli la verità"

Coronavirus, "Serve lo psicologo per noi medici. Non abbracciamo più i nostri figli"

Il Coronavirus continua incessante a contagiare persone in tutta Italia. Chi è in prima linea in questa lotta che dura ormai da un mese sono i medici. Ma anche loro sono esseri umani, per quanto debbano essere forti e restare concentrati seppur stanchi e provati. "Abbiamo bisogno - dice la dottoressa Federica Pezzetti dell'ospedale di Cremona a Repubblica - che gli psicologi siano sempre presenti per aiutare medici e infermieri per farli sfogare, per farli parlare. In emergenza, con i turni di 13-14 ore, tra lavoro e pausa ci sono medici che restano dentro anche 34 ore, prima di prendere una boccata d'aria; è logico che che così a lungo non si regge se non c'è un sostegno".

Oltre alla stanchezza e alla preoccupazione c'è un altro aspetto non trascurabile, il non poter avere contatto con i propri affetti. "Non abbraccio mio figlio da diversi giorni. Al mio piccolo di 7 anni - prosegue - gli ho spiegato la situazione, dicendogli la verità. Si piange soli, di nascosto, quando si è un pò al limite. La prima cosa che farò - conclude - appena tutto sarà finito sarà quella di abbracciare mio figlio e mio marito per un giorno intero".