Cronache
Coronavirus Veneto, Zaia: "Rispettare regole o si rischiano 2 mln di contagi"
L'annuncio di De Luca sindaco di Messina: "A breve firmerò ordinanza, non possiamo correre rischi, vietato uscire"
Coronavirus, Zaia: "Se non si rispettano regole si rischiano 2 milioni di contagi in Veneto"
"Faccio un richiamo alla responsabilità. Se non rispettiamo tutti le regole rischiamo di avere 2 milioni di contagi da qui al 15 aprile in Veneto". Così il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia nel corso del consueto punto stampa in Protezione Civile.
Coronavirus, l'ordinanza di Bonaccini impone nuove restrizioni per i locali dell'Emilia-Romagna: chiusi nei week-end i bar
Una nuova ordinanza della Regione Emilia-Romagna, firmata dal Presidente Stefano Bonaccini, restringe ulteriormente l'apertura di bar, ristoranti e di ogni genere di locale con somministrazione di cibo. Infatti, l'ordinanza impone l'osservanza della chiusura al pubblico per l’intera giornata nei giorni festivi e prefestivi. Per tutte queste attività è comunque sempre consentito, nel rispetto delle norme vigenti in materia, il servizio di consegna presso il domicilio o la residenza del cliente, con la prescrizione per chi organizza l'attività di consegna a domicilio – lo stesso esercente ovvero una cd. piattaforma – di evitare che il momento della consegna preveda contatti personali.
Coronavirus: Cirio, anche il Piemonte pronto a stop totale
Il Piemonte è pronto a unirsi alla Lombardia nello stop alle attività economiche per arginare il coronavirus: "Se il governo deciderà che la Lombardia farà questo passo, credo che anche il Piemonte dovrà in qualche modo essere compreso", ha affermato il governatore, Alberto Cirio, intervistato da Radio 24. "Se le parole del presidente Fontana vanno nella direzione di chiudere tutto, credo che a questa riflessione vada prestata grandissima attenzione", ha sottolineato Cirio, "è per questo che l'ho sottoposta all'unità di crisi e al comitato scientifico regionale, per avere già oggi un parere da trasmettere al governo". Per il presidente del Piemonte il vero problema "è fermare le fabbriche": "Credo che le autorità nazionali competenti debbano fare una valutazione di merito. La Lombardia è la prima regione d'Italia per capacità e qualità produttiva in termini sanitari e ha avuto la sciagura di vivere prima di tutti noi questa epidemia. Se dalla Lombardia, in modo qualificato, arriva questo monito, penso che sarebbe da irresponsabili non verificarlo e, quanto meno, non sottoporlo all'Istituto superiore della Sanità e al ministero". Il governatore ha poi spiegato che "il Piemonte è 7-8 giorni indietro rispetto a quanto accaduto in Lombardia, con il problema che ha una popolazione più anziana". "L'incidenza dei ricoveri in terapia intensiva è di 15 casi su 100 rispetto agli 8 o 10 della media nazionale", ha sottolineato Cirio, "significa che stiamo correndo più forte nella stessa direzione di una regione che ha vissuto prima di noi questa esperienza".
Coronavirus, Ciro: "Non devono scegliere politici ma medici"
"Questa emergenza sanitaria non va vissuta facendo scegliere i politici, ma facendo scegliere i medici". Lo ha affermato il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, intervistato da Radio 24. "Oggi abbiamo nuovamente una Conferenza delle Regioni - ha aggiunto - io propongo che gli studi trasmessi dalla Lombardia e dal Piemonte vengano valutati dal Governo e dall'Istituto Superiore di Sanità e si facciano riflessioni tecnico-scientifiche sulla direzione in cui si sta andando. Il governo con urgenza deve porsi questo tema". Per Cirio "il governo ha il dovere di prendere, con i tecnici del Comitato scientifico nazionale, le relazioni di Lombardia e Piemonte e valutarle con grande attenzione"
Coronavirus, sindaco Messina ordina coprifuoco, vietato uscire
"Stiamo preparando l'ordinanza che vieta a tutti di uscire dalle proprie abitazioni. Sarà prevista la chiusura di tutte le attività, pubbliche e private, sino al 3 aprile. Resteranno aperte solo le attività per l'approvvigionamento dei generi di prima necessità. Ci sarà un piano per il controllo del territorio. La situazione emergenziale necessita di prese di posizione decise, per qualcuno impopolari. Chi vuole è libero di impugnarle, prendendosi le consequenziali responsabilità". Ad annunciarlo il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
"Se le Regioni del centro-nord sono in emergenza, pur avendo dal punto di vista sanitario strutture all'avanguardia - continua il sindaco De Luca - qui al sud l'aumento del contagio sarebbe una tragedia annunciata. Da mie notizie, in tutta la provincia di Messina ci sono appena 10 posti letto disponibili in rianimazione; in Sicilia saranno 70 in tutto. Ma anche se fossero 150 rispetto al rischio di una pandemia nel nostro territorio, cosa succederebbe? Attendo che qualcuno mi smentisca". Conclude il primo cittadino: "L'aumento della diffusione del virus sarebbe una tragedia annunciata. Il mio invito è sempre lo stesso, buon senso. State a casa, evitate di prendere o diffondere il coronavirus".