Cronache

Covid, Cna Lombardia: "Stop al continuo cambiamento dei colori delle regioni"

Eduardo Cagnazzi

Parolo: “Il conflitto fra i partiti non ostacoli la ripartenza. Servono certezze su regole e vaccini e un investimento su distretti e filiere produttive”

“Il riassetto degli equilibri politici cui stiamo assistendo nelle ultime settimane non deve distrarre coloro che hanno funzioni di governo dalle priorità del contenimento della pandemia e del rilancio economico e sociale del Paese”. Ne è convinto il presidente di Cna Lombardia, Daniele Parolo (nella foto), che prosegue: “Imprese e cittadini hanno bisogno di certezze per riacquistare fiducia: da un lato è indispensabile che Governo e Regioni convengano subito sulla necessità di uscire dal regime di continuo “stop and go” generato dal ripetuto cambiamento di regime regolatorio, zona per zona, per il contenimento della pandemia; d’altro canto è cruciale che il piano vaccinale prenda corpo rapidamente; è uno snodo imprescindibile. La scelta di un nuovo Assessore alla Sanità e al Welfare in Regione Lombardia costituisce un segnale nella giusta direzione”.

L'organismo lombardo ritiene sia maturo il tempo per aprire una nuova fase nella gestione delle politiche di rilancio economico e sociale. La graduale implementazione del vaccino e l’imminente disponibilità di ingenti risorse europee per l’Italia suggeriscono di superare la logica dei ristori a pioggia per intraprendere una politica di investimento più selettiva. “Stiamo chiedendo a Regione Lombardia e ai parlamentari lombardi di definire una strategia fatta da alcune priorità: in primis, è opportuno comprendere come collocare il tessuto economico e sociale lombardo, nelle sue peculiarità, all’interno di Next Generation Italia”, commenta il segretario regionale,  Stefano Binda, che aggiunge: “Dobbiamo capire insieme a Regione Lombardia e al sistema camerale con quali strumenti economico-finanziari, con quali politiche portare concretamente le centinaia di migliaia di micro e piccole imprese lombarde dentro i nuovi driver della crescita: digitalizzazione dei processi produttivi, sostenibilità ambientale nell’edilizia, risparmio energetico, rigenerazione urbana, ma penso anche agli straordinari impatti sul mondo produttivo e professionale del compito, enorme, di una sanità più capillare sui territori e nelle case dei cittadini”.

Il presidente Parolo indica una sfida ulteriore per le politiche regionali: “Da tempo Regione ha lavorato, molto bene, sui cluster tecnologici. Questa prospettiva però non basta. Dovremmo tornare a fare una ricognizione delle filiere distrettuali presenti sul territorio, così da recuperare una maggiore capacità di governance dell’innovazione sulle micro e piccole imprese manifatturiere. Solo così potremo davvero capire come aiutare il tessuto economico ad intercettare i soldi dell’Europa per reggere meglio la competizione globale”.