Cronache

Covid, Speranza: "Il piano pandemico era del 2006.Sono io che l'ho aggiornato"

"Sulla vicenda Oms emergerà la nostra trasparenza", dice il ministro della Salute

"Il piano pandemico antinfluenzale in Italia risaliva al 2006, c'erano stati aggiornamenti ma marginali. Io sono diventato ministro nel 2019 e sono stato il ministro che quel piano lo ha aggiornato". ​Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di Lucia Annunziata a "In mezz'ora in più" su Rai3 prova a fare chiarezza sulle forti polemiche nate attorno al piano pandemico e alla gestione della pandemia in Italia proprio nella fase iniziale dell'emergenza.

"Faccio chiarezza su un tema di cui si discute molto in più ambiti. Quell'email (del 14 maggio di Ranieri Guerra, ndr) ci informava che era stato pubblicato quel report, avviene a report già pubblicato. Ci riportava un dibattito - penso legittimo - dentro l'Oms, c'erano posizioni diverse tra chi riteneva opportuno pubblicarlo e chi non lo riteneva opportuno".

Ha aggiunto Speranza: "Dopodiché voglio essere chiaro su un punto: quelle scelte sono tutte dell'Oms. E' l'Oms che dice se pubblicare o no un report o se rititarlo. Sono scelte di cui prendiamo atto con massimo rispetto. Penso che la questione sia assolutamente chiara e semplice. Poi, c'è un'indagine della magistratura, ho pienissima fiducia nel loro lavoro. Sono sicuro che sapranno ricostruire tutto e che apparirà in maniera del tutto evidente la trasparenza e la lealtà delle istituzioni del nostro Paese, a partire evidentemente dal ministero della Salute ma anche dell'Iss". Di sicuro, ha ribadito, "queste scelte si fanno in capo all'Oms. E' apparso con evidenza che c'erano opinioni diverse nell'Oms ma non sono scelte che riguardano il governo o le istituzioni italiane. E' bene chiarirlo una volta per tutte".

"Il piano pandemico anti influenzale risaliva al 2006 e si riteneva andasse bene", ha spiegato ancora il ministro. "Io sono stato il ministro che lo ha aggiornato. Dal 2006 nessuno lo ha mai aggiornato, ma sarebbe stato comunque un piano anti influenzale non relativo al Covid. A marzo scorso noi abbiamo costruito un piano specifico contro il Covid e nel frattempo abbiamo approvato anche il nuovo piano pandemico anti influenzale. Secondo i nostri tecnici non era sufficiente per il Covid e così ne abbiamo messo a punto uno specifico contro il Covid. Abbiamo scelto di mettere in campo uno strumento operativo nuovo, specificamente costruito per una situazione virale nuova, per il Coronavirus". 

Sulla campagna di vaccinazione che va avanti, poi Speranza ha evidenziato che "l'Italia ha superato i 15 milioni di somministrazioni. Negli ultimi tre giorni abbiamo fatto un milione di somministrazioni, c'è accelerazione in corso e in più nelle ultime settimane abbiamo adottato misure molto dure, il 70% dei italiani ha vissuto in zona rossa".

Misure che ci permettono "di costruire una road map, ma serve ancora tanta prudenza: guardare avanti ma con i piedi ben piantati per terra facendo un passo alla volta perché se facciamo un passo troppo lungo rischiamo poi di dover tornare indietro. Abbiamo trovato un punto di equilibrio - ha proseguito - non c'è un 'giorno x' in cui d'incanto scompaiono tutte le misure. Ora possiamo guardare con più fiducia, possiamo permetterci alcune aperture".

La scuola, ha sottolineato il ministro, "è l'architrave della nostra società, mancano poche settimane alla fine dell'anno scolastico e vogliamo che il più alto numero di questi ragazzi possa tornare a scuola in presenza. Ci stiamo assumendo un po' di rischio, un rischio ragionato come ha detto il presidente del Consiglio, non è un rischio folle. Per questo chiedo alle persone ancora una mano: avremo ancora più bisogno di attenzione. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una mano da parte di tutti per gestire questa fase di transizione".