Cronache
Csm, loggia "Ungheria": la busta con 4 mila €. Svolta, pm Storari è indagato
Il denaro trovato nel cassetto del presunto "corvo", l'ex segretaria di Davigo. Quest'ultimo sarà ascoltato come persona informata, poi toccherà a Storari
Csm, loggia "Ungheria": la busta con 4 mila €. Svolta, pm Storari è indagato
Lo scandalo che ha travolto ancora una volta il Csm, con il dossier segreto passato di mano in mano tra magistrati è ad una svolta. E' stato iscritto nel registro degli indagati il pubblico ministero Paolo Storari, l'accusa è rivelazione di segreto d'ufficio. I verbali con le rivelazioni sulla loggia massonica Ungheria - si legge sul Corriere della Sera - erano stati esplicitamente secretati, e dunque non potevano uscire dalla Procura di Milano. Ma Storari, uno dei titolari dell’inchiesta, invece li consegnò nell’aprile 2020 al consigliere del Consiglio superiore della magistratura Piercamillo Davigo, Per questo sarà interrogato nei prossimi giorni, ma prima di lui, oggi, il procuratore di Roma Michele Prestipino ascolterà come testimone lo stesso Davigo. Da una parte i magistrati vogliono capire se altri consiglieri del Csm, oltre i nomi già noti, siano venuti in possesso di quegli interrogatori in cui Amara parla di una fantomatica loggia denominata “Ungheria ”.
Dall’altra - riporta il Fatto Quotidiano - procedono anche le indagini su Marcella Contrafatto, ex funzionaria del Csm, perquisita nelle scorse settimane e sospettata di aver avuto un ruolo nella fase finale del dossieraggio, cioé la consegna di alcuni plichi con i verbali. I pm stanno cercando di risalire la filiera per capire due cose: chi le ha dato le carte e perché le ha diffuse ai giornali. C’è un altro elemento finora inedito: durante le perquisizioni, secondo indiscrezioni, è stata trovata nella disponibilità della donna anche una busta con all’interno circa 4 mila euro. Sulla busta è riportata una data, di poco precedente, secondo gli investigatori, a uno degli invii dei plichi. È una circostanza che potrebbe non avere alcun peso nell ’indagine, ma gli inquirenti stanno cercando capire la provenienza di quel denaro (che, ripetiamo, potrebbe essere tranquillamente lecita). Il Fatto ieri ha provato a contattare sia la funzionaria Csm che il suo legale, senza riuscirci. I pm potrebbero chiedere conto di quel denaro.