Cronache

Dieta mediterranea, scatta il bonus per i dieci anni di riconoscimento Unesco

Eduardo Cagnazzi

Coldiretti: "Per la prima volta si interviene nella filiara dal campo alla tavola, sostenendo un settore che ha subito il taglio dei consumi fuori casa".

C'è il bonus di filiera per menu 100% Made in Italy nei ristoranti duramente colpiti dall’emergenza Covid a dieci anni esatti dal riconoscimento Unesco della dieta mediterranea come patrimonio immateriale dell’umanità. Lo rende noto la Coldiretti nel sottolineare che sarà possibile presentare le domande fino al  prossimo 28 novembre attraverso il portale www.portaleristorazione.it o presso gli sportelli degli uffici postali.

Per la prima volta si interviene in modo integrato dal campo alla tavola con un bonus che, insieme alla ristorazione e all’industria alimentare e alll’agricoltura italiana contribuisce a salvare il patrimonio di prodotti nazionali alla base della dieta mediterranea che ha subito un duro colpo dal taglio del 48% dei consumi fuori casa degli italiani nel 2020, secondo l’analisi della Coldiretti .

Un investimento importante per l’economia ma -precisa Coldiretti- anche per la salute degli italiani con il sostegno a pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino 100% Made in Italy che consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito fino ad ora agli italiani di conquistare il primato europeo di longevità.

Del bonus potranno beneficiare non solo i ristoranti, le mense e chi svolge attività di catering su base continuativa (ossia coloro che forniscono pasti presso ospedali, scuole, industrie), ma anche gli agriturismi, le attività di catering e banqueting per eventi e gli alberghi che somministrano cibo. Al Fondo per la filiera della ristorazione per il 2020 –sottolinea l'organismo degli agricoltori- sono stati stanziati 600 milioni finalizzati alla erogazione di un contributo a fondo perduto per l'acquisto, effettuato dopo il 14 agosto 2020, di prodotti di filiere agricole e alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche Dop e  Igp,  valorizzando la materia prima di territorio anche attraverso l’acquisto di prodotti in vendita diretta dalle aziende agricole. Il beneficiario è  tenuto  ad acquistare almeno tre differenti tipologie  di  prodotti  agricoli  e alimentari e il prodotto principale non può superare il 50 % spesa totale sostenuta mentre il  contributo non può mai  essere superiore  all'ammontare complessivo degli acquisti che non può essere inferiore ai mille  euro nè superiore a 10mila euro (esclusa Iva).

Il provvedimento diventa operativo proprio il giorno del compleanno della dieta mediterranea che secondo quanto riportato nella decisione del Comitato di valutazione per l’iscrizione dell’Unesco il 16 novembre 2010 -riferisce Coldiretti- è molto di più di un semplice regime alimentare poiché “la dieta mediterranea è un insieme di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, tra cui la coltivazione, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo…  la dieta mediterranea (da greco diaita, o stile di vita) comprende molto più che il solo cibo. Essa promuove l’interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini sociali ed eventi festivi, oggi messi a rischio dalle misure adottate in molti Paesi per fermare il contagio.

Nonostante questo -sottolinea Coldiretti- sei italiani su dieci dopo il primo lockdown hanno dichiarato di privilegiare abitualmente un regime nutrizionale ispirato alla dieta mediterranea perché più salutare, con cibi freschi, molta frutta e verdura, legumi e proteine. E l’apprezzamento è diffuso a livello mondiale anche grazie agli studi dello scienziato americano Ancel Keys che per primo ne ha evidenziato gli effetti benefici dopo aver vissuto per oltre 40 anni ad Acciaroli in provincia di Salerno. Un tesoro del Made in Italy che ha consentito all’Italia di conquistare il record di longevità in Europa con la speranza di vita alla nascita che raggiunge il massimo storico di 82,3 anni con 80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne con ben 14.456 ultracentenari a livello nazionale.