Cronache
Dossieraggio, spunta "una mano oscura". Le prime ammissioni: "Ora temo per me e la mia famiglia". Il giallo dei trojan
L'intercettazione del super poliziotto Gallo: "Ero nei servizi segreti". Sono "almeno 767" le persone spiate illegalmente
Dossieraggio Equalize, gli interrogatori: la pista che porta ai servizi segreti e la caccia al mister X "una mano oscura"
Il caso dei dossieraggi si allarga, ora arrivano le prime ammissioni da chi lavora nell'agenzia investigativa Equalize srl e uno degli indagati dice apertamente: "Dietro di noi una mano oscura". Sarà compito ora della Procura di Milano risalire a questo mister X. Mentre la guida operativa dell'agenzia Carmine Gallo in un'intercettazione del 2 novembre 2023 ammette di aver fatto parte dei servizi segreti. Gallo ieri si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio e ritiene di rivendicare che "in 41 anni ho servito le istituzioni e anche ora collaborerò con le istituzioni". E all’orda di flash e microfoni che lo incalzano su come si senta a trovarsi dall’altra parte del corridoio, risponde secco "è la vita". Appare invece scosso - riporta Il Corriere della Sera - uno dei suoi investigatori, Massimiliano Camponovo, "temo per la mia incolumità e quella della mia famiglia": prima di avvalersi, in una dichiarazione spontanea accenna solo di aver percepito "una mano oscura" dietro il mondo che ruotava attorno all’agenzia Equalize srl, dove perciò sostiene a un certo punto d’aver badato a "restare al mio posto", limitandosi cioè a ricevere i dati che gli venivano consegnati e a stilare con essi i report.
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Davanti al gip tacciono pure Giulio Cornelli e l’informatico Samuele Calamucci, che trova "empiricamente non realizzabili" alcuni degli hackeraggi che peraltro proprio lui accreditava nelle intercettazioni. Qua e là, ad immergersi nei due anni di intercettazioni della sede di Equalize dietro il Duomo, era già aleggiato il sentore di un qualche tipo di contatto, sponda o persino delega informale dal mondo dei servizi segreti, ora questa pista si fa sempre più concreta.
Il gruppo di Equalize temeva un'indagine a proprio carico, ma dall'altra parte - riporta Il Corriere - sapeva come funzionava il sistema dei trojan "molto costoso", emerge tutto dalle intercettazioni. "Se ci mettono sotto controllo il telefono?", chiede a Gallo il suo interlocutore, un imprenditore-cliente. Gallo replica: "Quelle WhatsApp non le sentono, quelle Signal non le sentono, mentre con il trojan sentono tutto". L'imprenditore allora si preoccupa: "Non si usano queste cose qua?", in riferimento proprio al captatore informatico. "Ma no, figurati — assicura Gallo —. Devi giustificare una cosa gravissima, il trojan costa tantissimo al giorno". E poi aggiunge: "Con sti casini che ci sono (il riferimento è al conflitto tra Israele e Palestina, ndr) adesso il mettono solo ai terroristi!".