Cronache
Europa, altra bocciatura per l'Italia. Ultima per competenze informatiche
Percentuale di italiani in smart working in aumento, ma ancora decisamente sotto la media rispetto agli altri Stati Ue
Europa, altra bocciatura per l'Italia. Ultima per competenze informatiche
L'emergenza Coronavirus in Italia ha costretto molte persone a lavorare da casa. L'incremento di telelavoratori è stato significativo, ma nonostante questo - si legge su Repubblica - si resta fanalino di coda tra gli Stati europei. In un Paese dove ancora nel 2019 solo il 2,7% della Pubblica Amministrazione lavorava da remoto a fronte di un potenziale di almeno il 56,5, il coronavirus è stato un elemento di spinta potente, ma non abbastanza perché si raggiungessero i livelli di altri Paesi maggiormente pronti sotto il profilo delle infrastrutture, dell’organizzazione e delle competenze.
I dati Eurostat evidenziano come ancora nel 2019 il 39% degli italiani abbia competenze basse o non ne abbia alcuna rispetto all’uso di Internet, contro una media europea del 31. l’Italia ha perso l’anno scorso ancora due posizioni, e si colloca all’ultimo posto nella Ue per quanto riguarda le competenze informatiche Se negli Stati Uniti, come attesta un’indagine Gallup, alla fine di aprile lavorava da remoto oltre la metà degli americani, e in Francia, rileva l’istituto nazionale di statistica Insee, tra marzo e maggio il 34% degli occupati era in telelavoro, in Italia invece, secondo l’ultimo Rapporto Istat, l’incidenza del lavoro da casa a marzo sale al 12,6%. Con un aumento su base annua di 8,1 punti, e ad aprile arriva al 18,5%, con una crescita di 14,1 punti, coinvolgendo oltre quattro milioni di occupati, la metà di quelli che l’Istituto stima come potenziali (che scendono però a 7 se si escludono lavoratori che, come gli insegnanti, hanno lavorato in smart working solo a causa dell’emergenza).