Cronache

Fase 2, Arcuri attacca regioni e fornitori: “55 mln di mascherine ferme”

Il commissario Arcuri: "Le mascherine arrivano nei supermercati e non in farmacia, c'è un problema nella distribuzione"

Fase 2, Arcuri: “Lavoriamo solo nell'interesse dei cittadini”

"Io faccio errori per i quali mi aspetto critiche e se serve reprimende solo dai cittadini. Da due mesi lavoriamo solo nel loro interesse, lavoriamo per tutelare al meglio la loro salute. Io ci metto la faccia, chiedo solo un supplemento di pazienza". È un punto stampa ‘giocato’ all’attacco quello del commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri che cerca di togliersi i sassolini ‘dolenti’ dalle scarpe. Sono infatti molti, coloro che nelle ultime ore, stanno chiedendo la ‘testa’ del commissario con la richiesta esplicita di dimissioni.

"Nelle ultime settimane abbiamo distribuito 36,2 milioni di mascherine, dall'inizio dell'emergenza ne abbiamo distribuite 208,8 milioni. Le Regioni nei loro magazzini ne hanno 55 milioni. Le abbiamo date agli ospedali, al personale sanitario e parasanitario, alle forze dell'ordine, al settore della pubblica amministrazione centrale e locale” aggiunge Arcuri.

"Non e' il commissario a dover rifornire le farmacie ne' i loro distributori, il commissario non si e' mai impegnato a farlo. Il commissario non deve rifornire gli associati della Confcommercio, della Conad, della Coop e della Federdistribuzione. Si e' impegnato in entrambi i casi a integrare ove possibile le forniture che queste categorie si riescono a procurare attraverso le loro reti di approvvigionamento" ha specificato il commissario: "Se le mascherine ci sono nei supermercati e non nelle farmacie vuol dire che c’è un difetto nella rete di approvvigionamento delle seconde". 

"E' infondato sostenere che sia il prezzo delle mascherine a determinare o condizionare la mancata fornitura delle mascherine. Se si trovano nei supermercati e non nelle farmacie significa che la rete della grande distribuzione funziona e quella legata alle farmacie, che ribadisco non c'entrano, no".

"I distributori delle farmacie hanno un solo dovere: comprare le mascherine e consegnarle alle farmacie. Accerteremo che al piu' presto lo facciano. Il commissario non puo' essere un canale di approvvigionamento delle farmacie. Non c'entra nulla il fatto che il prezzo fissato sia di 50 centesimi piu' iva. E' stato a suo tempo sottoscritto un accordo per cui e' possibile ricevere una compensazione del maggior prezzo pagato per il rifornimento delle mascherine". 

Fase 2, Arcuri: “Su test sierologici fatta nostra parte”

"Sui test sierologici noi abbiamo fatto la nostra parte. Abbiamo bandito una gara accelerata il 26 aprile scorso, abbiamo trovato il fornitore che i membri scientifici e non hanno giudicato il piu eccellente e che ha messo a disposizione a titolo gratuito 150mila test per la piu' massiccia indagine campionaria che si ricordi in questo ambito. Oggi e' successo che si e' dialogato con l'agenzia per la privacy e da ieri, dopo il varo del decreto, e' partita l'operazione per l'avvio di questi test” ha detto Arcuri affrontando il tema, anche questo molto discusso, dei test sierologici. "Stiamo sottoscrivendo le convenzioni necessarie con la Cri e lo Spallanzani e stiamo acquistando i materiali per fare i test, una grande operazione per conoscere a fondo e nel dettaglio il virus". Quanto ai tamponi riferisce Arcuri che "Fino a ieri abbiamo distribuito alle Regioni, che li hanno dati ai laboratori, 4,1 milioni di tamponi. Siamo il Paese europeo che ha fatto piu' tamponi per abitante ma ne abbiamo comprati altri 5 milioni perche' vogliamo che il loro numero cresca ulteriormente – e aggiunge - Ma i tamponi da soli non bastano, servono anche i reagenti di estrazione e di amplificazione. Ce ne sono di molto diversi tra loro e i produttori italiani sono pochi, da qui la richiesta di offerta".

Fase 2, Arcuri: “Noi in ritardo? non penso, i numeri confortano”

"Quando e' iniziata la curva crescente dell'epidemia l'Italia era il secondo Paese come numero di contagiati. Ieri era al quinto posto e forse qualche merito a questo Stato e a questi cittadini e' giusto darlo. Prima c'era davvero un numero relativo alto di contagiati, visto che siamo 60 milioni. Significa che forse abbiamo lavorato bene, e perche' non dobbiamo pensare che lo si possa fare anche in questa fase 2? Non penso che siamo in ritardo, i numeri ci confortano - ha aggiunto Arcuri -, la curva dei contagi non ha ripreso a salire, anzi, il numero dei ricoverati in terapia intensiva e' inferiore a 1000 e la curva si e' normalizzata, penso dunque che come abbiamo fatto la fase 1 faremo anche la fase 2".