Cronache
Fastuca Fest di Raffadali, un pistacchio Dop che strizza l’occhio al G7. FOTO
L'ottava edizione della sagra dedicata al pistacchio Dop nell'Agrigentino,. Un percorso del gusto rinnovato e ampliato tra gratitudine e resilienza
Fastuca Fest di Raffadali, un pistacchio Dop che strizza l’occhio al G7
Si è appena concluso il Fastuca Fest di Raffadali, l’ottava edizione della sagra dedicata al pistacchio Dop. Un’edizione speciale sia per i visitatori, record superato, per le iniziative e per le aziende che hanno partecipato con stand ed eventi. Colma anche di giovani talenti che hanno dimostrato di saper trasformare antichi mestieri con piglio innovativo.
Il Consorzio di Tutela
A vegliare sull’oro verde dell’agrigentino, con passione e professionalità, Calogero Frenda, il Presidente del Consorzio di Tutela che parla di un fenomeno in crescita: 17 aziende che producono e certificano, 250 ettari di terreno certificati, 5mila quintali di Pistacchio Dop prodotti, 31 i Comuni che rientrano nel disciplinare (29 in provincia di Agrigento e due in quella di Caltanissetta), un giro d’affari di otto milioni di euro, una produzione che per il 50% supera i confini regionali.
Il Comitato Promotore
Il Comitato Promotore della Dop, composto da Calogero Frenda (Presidente), Salvatore Gazziano, Carmelo Bruno e Franco Nocera, ha espresso enorme soddisfazione per il risultato raggiunto. “Un grande risultato – hanno dichiarato – ottenuto grazie al lavoro di studio e di coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera del pistacchio. La Dop rappresenta un nuovo elemento di sviluppo e di crescita dei territori coinvolti e aprirà scenari importanti per i produttori e per tutta la filiera che lavora il Pistacchio di Raffadali D.O.P. I mercati europei ed internazionali possono contare su un nuovo prodotto di eccellenza certificato”
L’orgoglio siciliano
I siciliani, il loro attaccamento alla terra e alla tradizione emerge anche in questa kermesse, dove tutto il borgo partecipa con gioia e dove nessuno, volontari inclusi, accusa fatica o patisce la temperatura, non è più estiva. Un popolo accogliente e orgoglioso di raccontare una storia che parte quasi sempre dal sacrificio dei padri le cui aziende, oggi, vengono portate avanti dalle nuove generazioni con innovazione e medesima determinazione.
Il Fastuca Fest
Il Fastuca Fest (fastuca in arbëreshë significa pistacchio) sono tre giorni in cui arrivano nel borgo di Raffadali, in provincia di Agrigento, appassionati e curiosi da ogni parte della Sicilia ma non solo: sono stati registrati arrivi da diverse parti dell’Italia settentrionale in particolare da Bologna, Milano, Udine e Parma ma anche dall’estero, soprattutto da Svizzera, Inghilterra, Francia, Belgio e Germania.
Eventi del Fastuca Fest
Il percorso del gusto, rinnovato e ampliato, con oltre venti aziende partecipanti, è stato il motore di una festa che ha visto l’introduzione di diverse novità: dai cooking show, con quasi 30 panificatori provenienti da ogni parte d’Italia, a incontri letterari, sino ai convegni sulla salute, con le mattine dedicate a check-up gratuiti e molte attività dedicate ai più piccoli.
Il pistacchio verso il G7
“Siamo molto soddisfatti dei numeri che abbiamo raggiunto durante questa edizione - dichiara Calogero Frenda - e siamo pronti adesso a partecipare al G7 di Siracusa per far conoscere sempre più il nostro prodotto. Otto anni fa eravamo quattro produttori, oggi siamo diciassette. Numeri che parlano di un fenomeno in crescita e tutto ciò non può che renderci orgogliosi”.
Aziende nel progetto
Fastuca Fest, anche quest’anno, è stato arricchito dal press tour con giornalisti della stampa specializzata che hanno avuto la possibilità di entrare in contatto con alcune aziende che rientrano nel progetto Il Mito e la Terra nell’ambito del GAL SICANI 19.2_16.4. Ecco le aziende che quest’anno hanno preso parte al progetto: Frenda Calogero, Molino Pedalino, I sapori della montagna, Tenute Butticè, Azienda Biologica Terrazzino, Azienda agricola Frenda Michelangelo, Azienda Agricola Gazziano Salvatore, Azienda Agricola F.lli Calleja.
Il Pistacchieto ai piedi della Valle dei Templi
Sulla Via Sacra che collega la Valle dei templi con Agrigento ci si imbatte in un pistacchieto di 1500 ettari, di cui 40 gestiti da Frenda. Zolle di terra che hanno migliaia di anni, piante di ulivi che si ergono come monumenti ancestrali. “Le piante hanno bisogno di cura come le persone nel momento del bisogno. La biodiversità va rispettata, bisogna approcciarsi alla natura con gratitudine - dichiara il presidente Frenda mentre cammina tra gli alberi di pistacchio, sotto la magnificenza del Tempio della Concordia, tra i meglio conservati del mondo greco - Quando lavoro provo una sensazione di orgoglio ed emozione, questa terra, l’aria che respiro e la forma di questo frutto, dal colore verde smeraldo, come nessun altro pistacchio, sono la mia identità e quella del mio popolo. Vengo qui spesso di giorno ma anche di notte per non disturbare, ad esempio, i turisti che attraversano la Via Sacra e vogliono godersi il paesaggio -e continua- Lavorare la terra può sembrare faticoso ma quando lavori con il cuore la fatica non la soffri”.
Pistacchio di Raffadali DOP
Il Pistacchio di Raffadali D.O.P. ha ottenuto l’importante riconoscimento a seguito di approfonditi studi ed attività di ricerca portati avanti dal comitato promotore. Un progetto iniziato nel 2016 e basato su una storia ed una tradizione molto antica. La D.O.P rappresenta il marchio di tutela più prestigioso a cui questo prodotto poteva ambire. Il 22 marzo 2021 è stato un giorno di festeggiamenti grazie alla registrazione del nome Pistacchio di Raffadali D.O.P. sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea.
Cos’è il pistacchio
Il pistacchio è una pianta longeva, vive fino a 400 anni e quello di Raffadali è inconfondibile. Forma allungata e una punta che sfuma per esplodere nel verde smeraldo. I pistacchi contengono interessanti percentuali di elementi nutritivi utili per il buon funzionamento dell'intero organismo: vitamine (in particolare, quelle del gruppo B, compreso l'Acido folico) e sali minerali preziosi, come Rame, Fosforo e Potassio. Inoltre, i pistacchi tostati sono considerati proteine complete, perché contengono tutti e 9 gli amminoacidi definiti "essenziali".
Com’è il pistacchio
La pianta, resinosa, dalla chioma folta e ampia con pendenti grappoli di frutti, non supera l’altezza di 5 metri. È dotata di radici profonde, di un tronco breve e rami contorti, dalla corteccia gialla-rossastra che diventa grigia quando la pianta è adulta, e di foglie coriacee e caduche. Il pistacchio produce frutti, drupe, dalla buccia color perla, contenenti semi. Il frutto si presenta in grappoli simili a quelli delle ciliegie, ma con un numero maggiore di frutti, con mallo gommoso e resinoso dal colore bianco-rossastro che al momento della maturazione, avvolge un guscio legnoso molto resistente.
Sapore dolce ma salato
L’oro verde dell’isola è particolarmente diffuso, adattato e utilizzato in ricette di diverso genere e tipo. Col suo inconfondibile sapore dolce ma salato allo stesso tempo, la sua estrema versatilità e le sue numerose caratteristiche organolettiche e nutrizionali, questa pianta assume ogni anno maggiore importanza, con produzioni sempre nuove e più estese ed una crescente attenzione nella sua coltivazione. Sul mercato lo si trova sotto forma di finissima pasticceria ma anche di panettoni, colombe pasquali, creme artigianali, marmellate, pesti e gelato.