Ferrara: regolamento di conti in centro. Città preda della mafia nigeriana
La cultura del machete ormai è diventata parte integrante della zona nord della città di Ferrara in mano a bande di nigeriani
Ferrara è una città che è sempre stata in mano ad una sinistra che più sinistra non si può. Penso sia il vero nocciolo duro a livello nazionale (e forse mondiale) che resiste a qualunque evidenza. Non molto tempo fa il sindaco aveva liquidato altri episodi criminali in cui erano coinvolti stranieri africani come “percezioni soggettive”.
Cosa ci insegna questa storia di degrado che si diffonderà a macchia d’olio in tutte le città italiane fino a destabilizzare l’ordine sociale?
- Che è necessario mettere mano al sistema della giustizia italiana. Non è possibile che un giudice rilasci immediatamente dei delinquenti già noti e pure clandestini. Questi personalismi vanno cancellati. E’ giunto il momento che i giudici rispondano personalmente di queste azioni e vengano immediatamente licenziati a fronte di chiare interpretazioni personali della legge. Lo Stato non può sempre abbassare la testa a fronte di queste interpretazioni fuori legge. Bisogna inoltre dire che ormai c’è un razzismo alla rovescia; se un italiano esprime un’idea non “politicamente corretta” diventa subito razzista. Se si ribella è razzista. Se si difende è razzista.
- Che le cooperative non possono diventare centri di potere economici (e politici) arricchendosi con la tratta dei finti profughi. Di questo passo diventeremo nel breve una nazione africanizzata con i loro standard culturali tribali.
- Che le forze dell’ordine stanno gettando la spugna. Bisogna approvare leggi speciali che diano loro diritti speciali per contrastare il fenomeno immigratorio.
- Che se la gente non si sveglia e non inizia a mettere in discussione tutto il buonismo che parte purtroppo dai massimi vertici dello Stato, dai giornali schierati (per esempio per giorni su tutte le pagine dei giornali è comparsa l’immagine dell’atleta africana colpita da un uovo) per finire alla Chiesa Cattolica (ormai ridotta a zimbello delle Ong), la nazione italiana rischia di sciogliersi e precipitare in una guerra civile.
Non so se Salvini riuscirà a raddrizzare una barca ormai sotto la linea di galleggiamento, se lo lasceranno fare, se è in grado di fare. Probabilmente dovrà attendersi nel breve un serrato fuoco di fila da parte delle procure rosse. L’accusa di fascista xenofobo ormai ce l’ha già. Il fango schizza su ogni pagina dei giornali che non esitano a dare del razzista ad ogni italiano che solleva il problema immigratorio. A livello politico Berlusconi potrebbe abbandonarlo; del resto ormai è diventato pure lui comunista, filo europeo e eurofilo per interessi personali e preferisce lo sfasciatore del Paese Renzi. Il M5S è una forza di sinistra (Fico ne è l’emblema) che francamente non c’entra nulla con le idee leghiste. Spero che in questo marasma si trovi la quadratura del cerchio perché non intravvedo un futuro roseo per questa nazione.