Foto di Mussolini esposta al Bar: Il Tribunale la dissequestra, non è fascismo
Il Tribunale del Riesame di Ragusa: "Neanche lontanamente apologia di fascismo" e restituisce l'immagine al Bar Fucsia di Modica
Il 10 agosto scorso, il Bar Fucsia di Modica si era visto sequestrare l'immagine di Benito Mussolini che esponeva in bella vista, corredata dalla didascalia: "Non ho paura del nemico che mi attacca ma del falso amico che mi abbraccia". Dopo la denuncia di una cliente del bar, Agnese Stracquadanio, l'immagine era stata requisita dal Tribunale del Riesame di Ragusa con l'ipotesi di reato di apologia di fascismo.
Lo stesso Tribunale ha tuttavia oggi disposto il dissequestro dell'immagine incriminata, citando due sentenze della Corte della Cassazione, la numero 1 del 1957 e la 28 del 2016 secondo le quali: 1) la manifestazione del pensiero non si può limitare in quanto tutelata da garanzia costituzionale; e 2) per ciò che concerne l'ipotesi di ricostituzione del partito fascista o di apologia di fascismo, in questo caso "non sarebbe stata ravvisata "nemmeno l'astratta considerabilità" di tale reato.
Il titolare del bar Fucsia Giuseppe Spadaro e i suoi familiari si erano detti dispiaciuti di quanto avvenuto, e uno dei fratelli aveva dichiarato: "E'una delle classiche frasi che magari suonano bene e che si scaricano dal web. Certo, c'era la foto ma non c'era alcun intendimento politico".
E ancora: "è stata una svista, una leggerezza; nel nostro locale c'è anche la foto del papa, delle forze dell'Ordine, non abbiamo nulla da nascondere e di certo non volevamo urtare la sensibilità di nessuno".
Come spesso accade in questi casi, insomma, torna attuale citare William Shakespeare: "Tanto rumore per nulla".
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