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Funerale con rissa tra giovanissimi per Maati, ucciso dalla follia a Campi Bisenzio. Spunta un coltello

Al termine della funzione religiosa per il giovane Maati Moubakir ucciso con 5 coltellate, esplode una rissa fuori dalla chiesa

Cronache ​​​​​di Redazione

Ucciso a coltellate a Campi Bisenzio, al suo funerale scoppia una rissa tra due giovani davanti alla chiesa. Succede davanti la parrocchia di Certaldo, paese dove si sono svolte le esequie di Maati Moubakir, il 17enne ucciso con cinque coltellate, di cui due dritte nel cuore da tre giovani al termine di una serata nella discoteca Glass Globe.

La chiesa gremita, con la bara bianca che all'uscita è stata accompagnata da un lancio di palloncini non hanno fermato una lite tra due ragazzi che si sono presi a botte e poi sono stati fermati dai carabinieri. Secondo alcune testimonianze, sarebbe stato estratto anche un coltello.

Durante la lite estratto un coltello

“Sempre secondo prime ricostruzioni – come riporta il Corriere Fiorentino - l'alterco e il parapiglia fra i due è durato una trentina di secondi finché il giovane venuto per cercare l'amico di Maati ha estratto il coltello. L'atto ha provocato tensioni fra gli amici del 17enne Maati ucciso a Campi proprio con delle coltellate. “Non va bene, neanche lui che è venuto qui - dice un amico di Maati ai carabinieri - Ma stiamo scherzando, questa è una vergogna, è venuto qua portandosi un coltello dietro”.

I parroco ricorda Maati

La cerimonia è stata officiata dal parroco don Rolando Spinelli. “In questi due giorni ho visto tanti sguardi persi nel vuoto, una incapacità di dire qualcosa perché davanti a questa morte si resta muti, ci si perde, non riusciamo a capire come è possibile arrivare a questo. Questo dolore stravolge. Però vogliamo esserci. Quel gesto non è stato l’ultimo che hai ricevuto, noi vogliamo dirti che sei importante e che ci prendiamo cura di te. Non possiamo restare alla rabbia e alla disperazione, dobbiamo andare oltre e l’unica cosa che ci fa andare oltre è credere alla vita eterna, lui dal cielo accoglie tutto il nostro amore. Nel nostro cuore non dobbiamo pensare all’odio, dobbiamo pensare a cosa possiamo fare perché questo non accada più. Allora il nostro cuore si indirizza verso il bene e la speranza per dare una prospettiva a quello che stiamo vivendo, da qui può nascere qualcosa di nuovo, qualcosa di bello, abbiamo bisogno di conoscere sentieri di pace e sentieri di speranza. La rabbia che sperimentiamo non è del tutto sbagliata ma va utilizzata per costruire il bene”.

I due giovani protagonisti dell'episodio sono stati identificati da carabinieri.