Cronache

Crollo Scampia, i funerali delle vittime. La piazza semi deserta in segno di protesta contro le istituzioni

Di Redazione Cronache

Il messaggio di speranza di don Mimmo Battaglia e il ricordo delle tre persone morte lo scorso 22 luglio nella Vela Celeste: "Il vento dell'amore spinga le Vele alla rinascita"

Crollo a Scampia, i funerali delle tre vittime nella piazza semi deserta. Il messaggio di speranza di don Mimmo Battaglia e l'aggiornamento sulle condizioni degli sfollati del sindaco Manfredi

Questa mattina, lunedì 29 luglio, si sono svolti i funerali delle tre vittime del crollo di Scampia. Si tratta di Roberto Abruzzo, Patrizia Della Ragione e Margherita Della Ragione. Hanno perso la vita in seguito al cedimento di un ballatoio al terzo piano della Vela Celeste, avvenuto lo scorso 22 luglio. Il funerali si sono tenuti in piazza Giovanni Paolo II, proprio a Scampia. A presiedere la funzione è l'arcivescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia, che ha dato l'ultimo saluto alle vittime di fronte a una piazza semi deserta per il caldo (si aspettavano 2mila persone, ma ne erano presenti solo 300), ma non solo. Sembra che l'assenza di molte persone sia dovuta a una forma di protesta contro i ritardi e le istituzioni da parte del quartiere di Scampia. Assenti anche i Comitati. "Oggi ci troviamo qui in questa periferia della nostra città che purtroppo diventa il centro dell’attenzione di tutti non per la sua rinascita, ma perché ancora una volta l’odore della morte e della paura pervade le sue vie e i cuori dei suoi abitanti", esordisce l'Arcivescovo. Al termine del funerale vengono fatti volare in cielo dei palloncini bianchi in segno di saluto alle tre vittime. La sorella di Patrizia Della Ragione viene colta da un malore quando la bara viene portata via. 

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Le parole del Vescovo di Napoli

"Gli abitanti di Scampia che per già molto tempo hanno subito etichette mediatiche frettolose e generalizzanti, che hanno tanto lottato per scrollarsi di dosso un’opinione pubblica che legge le situazioni con una superficialità spesso più attratta dalla decadenza del male che dai tanti segni primaverili di riscatto, oggi si ritrovano qui, insieme all’intera città, per piangere Roberto, Patrizia, Margherita e per pregare per la guarigione di Carmela, Martina, Giuseppe, Luisa, Patrizia, Mya, Anna, Greta, Morena Suamy e Annunziata, vittime di un crollo che va ben oltre le macerie di cemento e ferro, assurgendo a simbolo di un crollo sociale che deve essere arginato, prevenuto, evitato, non solo qui ma in tutte le periferie della nostra città, del nostro Sud, della nostra Italia".

Don Mimmo Battaglia lancia un messaggio di speranza verso le sue tanto amate periferie: "Possono rinascere, possono diventare simbolo di una resurrezione possibile, come ci insegna proprio la nostra Scampia che, al di là di certe narrazioni parziali e stereotipate, ha saputo sempre rialzarsi, diventando un esempio di autentica resilienza e riscatto, grazie all’onestà e all’impegno di tanti suoi figli e figlie, Chiesa, società civile e istituzioni che, quando si alleano per il bene comune, possono compiere veri e propri miracoli". E ha aggiunto: "Il vento dell'amore spinga le vele verso la rinascita".

Il sindaco Manfredi e la situazione degli sfollati

Al funerale sono presenti il sindaco Gaetano Manfredi, il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca e il prefetto Michele di Bari. Poco prima dell'inizio della funziona, il primo cittadino di Napoli ha parlato della situazione degli sfollati, molti dei quali hanno trovato un rifugio nell'Università Federico II. La situazione, esordisce Manfredi, "va risolta al più presto possibile, dando una prospettiva di serenità e sistemazione decorosa a tutti, entro due settimane spero si possa risolvere il problema per tutti". Sul futuro delle Vele, invece, il sindaco ha ribadito che "tutte le prospettive garantite agli abitanti della Vela Celeste saranno garantite ad abitanti nelle altre due vele, abbiamo una ricognizione dettagliata ufficiale di chi abita nelle tre vele, fatta con le varie istituzioni, con un tavolo in Prefettura all'inizio del 2023, abbiamo certezze sugli aventi diritto alla casa". Per quanto riguarda, invece, l'ordinanza di sgomebero delle Vele del 2015, il primo cittadino ha risposto secco: "Chiedetelo a chi c'era prima di me", come riporta il Corriere del Mezzogiorno.

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