Genova, beffa nell'ora del lutto: da Autostrade per l'Italia niente dimissioni
Alla conferenza stampa di Autostrade per l'Italia, fra tanti dubbi emerge una certezza: nessuno dei vertici intende rinunciare alla poltrona
Mentre a Genova si celebrano i funerali delle vittime del crollo del ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto, ecco che si tiene dopo ben quattro giorni dalla tragedia la conferenza stampa di Autostrade per l'Italia.
La società di proprietà della famiglia Benetton ha infatti indetto un incontro con i giornalisti per esprimere il proprio rammarico per l'accaduto e il proprio cordoglio ai congiunti di coloro che hanno perso la vita nella disgrazia, oltre che per illustrare il progetto di ricostruzione del ponte distrutto e pericolante.
A conferenza iniziata da parecchio tempo, un giornalista ha quindi posto la "domanda delle cento pistole" nonché quella più attesa e cruciale: "Sono previste dimissioni dei vertici delle società del gruppo Benetton coinvolte nel business delle autostrade?".
E come riporta Libero Quotidiano, a quel punto "s'è creato un curioso siparietto, con il presidente di Atlantia Fabio Cerchiai che ha difeso l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia Giovanni Castellucci: "Penso che nell'interesse della società e dell'iter di ricostruzione del viadotto crollato, e quindi nell'interesse della comunità, Giovanni castellucci stia al suo posto. Lo dico anche personalmente, per la stima che ho nei suoi confronti".
Insomma, nel giorno del lutto, ecco che oltre al danno arriva la beffa in perfetto stile italico. Nessuno rinuncia alla poltrona, nessuno si dimette, nessuno si assume qualsivoglia responsabilità. Cosa ne penserà in proposito il "governo del cambiamento" che finora ha dimostrato di voler rompere gli schemi del passato, e come si comporterà a tal riguardo?