Cronache
Genova, devastata l'ex scuola Diaz del G8. Il preside: "Danni per 27mila euro, ora gli occupanti pagheranno"
Il dirigente scolastico Alessandro Cavanna ad Affari: "Danni per 27mila euro, la legge mi impone di chiedere il risarcimento"
Genova, devastato il liceo Sandro Pertini. La scuola che un tempo era l'istituto Diaz nota per gli scontri del G8 ha subito danni per 27mila euro. Il direttore scolastico ad Affaritaliani: "Ero stato chiaro, ora il conto lo pagheranno le famiglie"
Alessandro Cavanna è il dirigente scolastico del liceo statale Sandro Pertini di Genova e ad Affaritaliani racconta quello che sta succedendo nel suo istituto, dove - dopo l'occupazione - sono stati devastati arredi e strutture per un totale di 27mila euro. Ora il preside ha mandato il conto a casa delle famiglie degli occupanti.
Professore come le è venuta l'idea di far pagare i danni dell'occupazione agli studenti?
"Mettiamo in chiaro una cosa: non ho fatto nulla di straordinario, me lo impone la legge. Quando c'è la distruzione di beni dello Stato e ci sono responsabili va chiesto il risarcimento dei danni che, nel nostro caso, è molto alto".
A quanto ammonta?
"A circa 27mila euro".
Cosa hanno distrutto?
"Le macchinette distributrici di snack, porte divelte, maniglioni antipanico saltati, mura imbrattate e il danneggiamento della palestra e di materiale di un'associazione che ospitiamo nei nostri locali".
Un bel caos, ma perché tanta furia?
"Credo che sia un gesto irresponsabile e non so se la colpa è di eventuali infiltrati. Io con i miei ragazzi, al momento dell'occupazione, sono stato chiaro: se ci saranno danni li pagherete. Loro mi avevano assicurato che non ci sarebbero stati problemi e invece...".
È la prima volta che accade una cosa simile durante un'occupazione del vostro istituto?
"Diciamo che questa è la prima occupazione dopo 20 anni".
Accidenti, mai nessuna protesta?
"Diciamo che il nostro istituto è molto attenzionato visto fa parte del complesso delle scuole Diaz, l'istituto al centro degli scontri durante il G8 del 2001".
La sua è stata anche un'operazione di educazione civica per i ragazzi.
"Non tutti la pensano così e c'è chi si è appellato a fantomatici collettivi pur di venire contro la mia scelta. Ho già querelato chi ha inventato certe fantasie".
E le famiglie come l'hanno presa?
"Si sono rivolte a un legale per avere l'accesso agli atti. È un loro diritto, io vado avanti per la mia strada".