Cronache

Georg tira un altro calcio a Bergoglio: "Dopo Ratzinger doveva esserci Scola"

Di Giuseppe Vatinno

Nuovo colpo di scena nella saga tra Padre Georg e il Santo Padre: la bomba arriva dopo la notizia sulla destinazione in Costa Rica dell'ex braccio di Ratzinger

L’occasione, che Papa Bergoglio teme come la peste, è quella della presentazione itinerante della sua ultima fatica letteraria e cioè il libro “Nient’altro che la verità. La mia vita affianco a Benedetto XVI”, presentazione avvenuta presso la libreria Mondadori Duomo di Milano. Ma riavvolgiamo il nastro.

Tutto è cominciato a fine anno quando Papa Ratzinger è scomparso. Per Francesco neppure il tempo di gustare una bollicina di spumante e una fetta di panettone che il segretario di Benedetto lo ha bombardato con una serie di attacchi da Panzerdivision. Lo ha accusato di “averlo dimezzato” dalla carica di Prefetto della Casa Pontificia lasciandogli solo lo stipendio ma non il lavoro.

Da allora Georg ha vissuto solo come assistente di Ratzinger. Il Papa non prese sottogamba la situazione perché c’era il pericolo che il tedesco si mettesse a capo dei vescovi e cardinali conservatori tedeschi ma soprattutto americani o che comunque potesse essere strumentalizzato dai suoi nemici. E Papa Francesco, ricordiamolo, prima ancora che Papa “Bianco” è Papa “Nero”, provenendo dall’alta gerarchia dell’ordine più potente della Chiesa Cattolica Universale: i Gesuiti.  E così, detto fatto, appena passate le feste il primo incontro che fissò il Papa fu proprio con Padre Georg.