Cronache
"Giovani? Il mondo virtuale senza regole distrugge vite e ricordi"
La professoressa Maria Rita Parsi parla con Affari per indagare lo sfondo degli ultimi drammatici episodi di cronaca con ragazzini protagonisti
Sembra che le nuove generazioni siano anche allergiche ai “no”, ai “rifiuti”
È vero, perché nel mondo virtuale si può fare come si vuole, senza ottenere "no". I giovani non si rendono conto della gravità dell’atto che compiono; se ci fosse la possibilità di comprare le armi come in America anche qui ci sarebbe una strage a settimana. E infatti cosa usano i ragazzini per compiere i crimini? Il coltello che non è un’arma vietata, come è avvenuto nel caso di Senago, di Primavalle.
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È quello che si chiama “effetto scia”: si vede ammazzare, pugnalare, aggredire, sparare, e alla fine tutto ciò sembra un atto regolamentare, un atto che come le parolacce diventa “normale”. Il virtuale è, insomma, un disservizio totale, e viene messo nelle mani di persone che sono in tenera età.