Giustizia, penalisti in sciopero il 24, 25 e 26 maggio
Giustizia, sciopero degli avvocati penalisti il 24, 25 e 26 maggio contro la riforma dei processi
"Astensione nazionale dei penalisti il 24, 25 e 26 maggio, contro una riforma asistematica del processo, contro lo slogan "prescrizione piu' lunga e processi piu' brevi", un ossimoro per coprire le carenze organizzative che portano oltre il 70% dei processi a prescriversi nel corso delle indagini preliminari, contro una riforma della prescrizione che non accorcia, ma allunga i tempi del processo, violando la presunzione di innocenza, il diritto alla vita degli imputati".
E' quanto si legge in una nota dell'Unione delle Camere penali italiane. "Contro l'attuale normativa in tema di intercettazioni del tutto insufficiente a garantire la riservatezza delle comunicazioni di coloro che occasionalmente (o indirettamente) vengano intercettati - spiegano ancora i penalisti - e per la distruzione delle intercettazioni irrilevanti ai fini della "prova del reato". Contro ogni ulteriore estensione del "processo a distanza" ai processi penali con detenuti. Per ribadire la critica agli strumenti del "doppio binario", del regime speciale del 41 bis ord. pen. e dell'art. 146 bis att. c.p.p. Contro l'interpretazione delle norme, processuali e sostanziali, in materia di misure cautelari reali ed in materia di utilizzo degli strumenti di captazione intrusivi. Contro questa nuova pericolosa spinta autoritaria, ispirata e alimentata da vari settori della magistratura che alimentano il conflitto aperto dalla Magistratura associata nei confronti della Politica, che deve preservare la propria indipendenza dalla magistratura e sottrarsi, con eguale autorevolezza ed autonomia, alla azione condizionante del populismo.
Astensione per far sentire la voce dei penalisti a sostegno dell'autonomia del Legislatore, per ricordargli il suo vincolo ai valori della Costituzione, ed il legame indissolubile dei principi del contraddittorio, dell'immediatezza - concludono -, del giusto processo e della ragionevole durata, con la liberta' di tutti e con la vita della nostra stessa democrazia".