Cronache
Giustizia, scontro Spataro-Caselli sull'eliminazione dell'appello
Caselli rilancia l'idea dell'eliminazione dell'appello. Il suo successore a Torino Spataro si ribella: "Idea
Giancarlo Caselli aveva lanciato l'idea già due anni fa su Affaritaliani.it. Eliminare il processo d'appello. "E' una mia idea però mi permetto di insistere", diceva Caselli in una seconda intervista del gennaio 2015. "Noi abbiamo un arretrato di 9,5 milioni di processi, cinque di processi civili e 4,5 di processi penali. E' un vero e proprio macigno e se non si sgretola questo macigno resteremo sempre schiacciati. Secondo me una risposta possibile e a costo zero è quella di abolire il grado di appello. Con queste conseguenze. Prima fase: tutti i magistrati, i funzionari amministrativi, i cancellieri eccetera del grado di appello dedicati esclusivamente all'eliminazione dell'arretrato. In questo modo sono sicuro, non ci possono essere dubbi, che nel giro di 2-3 anni l'arretrato scompare. Seconda fase: scomparso l'arretrato, magistrati e funzionari che prima si occupavano di appello vengono concentrati sul primo grado di giudizio in modo da renderlo più potente dal punto di vista delle risorse sulle quali contare e così più celere. E con un'ulteriore decisiva accelerazione della durata complessiva del processo grazie appunto alla soppressione dell'appello. In questo modo finalmente avremo dei processi di durata civile. Una riforma di questo tipo metterebbe inoltre il nostro Paese al passo con gli altri paesi che hanno un sistema processuale penale di rito accusatorio. Noi ce l'abbiamo dal 1989 e abbiamo realizzato un progresso notevole di civiltà, ma tutti i paesi con il sistema accusatorio non hanno tre o addirittura cinque-sei gradi di giudizio come noi. Il sistema accusatorio a 3, se non più, gradi di giudizio significa avere la botte piena e la moglie ubriaca. E' un lusso che non possiamo consentirci col disastro della nostra giustizia".
Ora l'ex procuratore di Torino ha ribadito la sua proposta in un articolo su il Fatto Quotidiano degli scorsi giorni. E si è scatenato un dibattito con il suo successore nell'ufficio torinese, Armando Spataro. "Non sono d'accordo", ha scritto Spataro su il Fatto. "Non si tratterebbe afaftto di una decisione coraggiosa come Caselli la definisce, ma di una scelta che andrebbe a ledere vistosamente il sistema di tutela dei diritti di tutti i soggetti coinvolti nel processo, parti offese incluse. L'appello va semmai reso più agile, ma non certo cancellato". Secondo Spataro "affidarsi a un solo grado di giudizio significa escludere che si possa rimediare a un possibile errore (...) Nessun imputato o parte offesa accetterebbe di buon grado, in nome della velocità, di giocarsi tutto in un colpo solo come ne Il Cacciatore di Michael Cimino. (...) Gli amanti del colpo solo, peraltro, dimenticano altre questioni: l'art. 111 della Costituzione prevede che contro le sentenze si possa ricorrere in Cassazione solo per violazione di legge, dunque non per questioni di merito che rimarrebbero assolutamente senza una seconda valutazione". Dunque, conclude Spataro, "abbiamo bisogno di una giustizia più veloce, questo è sicuro, ma non certo meno giusta, come sarebbe senza il grado di appello".