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Affari Italiani.it. Il primo quotidiano digitale, dal 1996Gorizia, maltratta bambini da 1 a 3 anni: arrestata una maestra di asilo nido
La donna frodava anche anche alcuni Enti pubblici convenzionati con la struttura educativa che gestiva
Arrestata per maltrattamenti una maestra di asilo nido di Gorizia. Le vittime erano bambini di età compresa tra 1 e 3 anni e frodava lo Stato dichiarando forniture sbagliate
Una maestra di asilo nido è stata arrestata per maltrattamenti a Gorizia. Le vittime erano bambini di età compresa tra 1 e 3 anni. La misura di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata eseguita lo scorso 19 luglio, ma la notizia è trapelata solo oggi, martedì 22 luglio. La donna era la responsabile di una cooperativa che gestiva l’asilo nido "degli orrori" in provincia di Gorizia. Non c'erano solo i maltrattamenti sui piccoli, ma anche le frodi a danni di enti pubblici convenzionati con la struttura educativa. L’indagine, avviata dal Nas, è iniziato lo scorso marzo dopo una serie di segnalazioni di maltrattamenti nei confronti di bambini che frequentavano un asilo nido. Le successive attività investigative svolte dai militari dell’Arma, anche con l’ausilio di varie attività tecniche, hanno infatti permesso di documentare e accertare numerosi episodi di abuso.
Inoltre, l’attività di indagine ha permesso di appurare l’entità della frode, commessa a danno degli Enti pubblici: la maestra si faceva figurare la fornitura di pasti in quantità superiore rispetto a quelli realmente necessari e somministrati ai bambini. Le fonti di prova ottenute dal personale del Nas di Udine hanno, quindi, consentito al gip del Tribunale di Gorizia di emettere la misura cautelare, richiesta dalla locale Procura della Repubblica. La donna, legale responsabile della struttura, è sottoposta a indagini, ma la sua responsabilità penale dovrà essere accertata in dibattimento e solo con una sentenza definitiva di condanna. Le condotte contestate, connotate da particolare gravità se messe in correlazione alla tenera età dei bambini, verranno ora vagliate dai giudici come previsto dalla legge.
