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Cronache
Immuni, superati i 7 milioni di download. Fino a oggi rintracciati 357 contagi

Immuni supera i 7 milioni di download. L’app di contact tracing lanciata dal governo italiano lo scorso giugno è stata scaricata finora da 7.036.898 cittadini. L'applicazione ha inviato 5.870 notifiche e al momento 357 utenti positivi hanno caricato i codici permettendo di avvisare le persone entrate in contatto con loro. Lo rivela l’ultimo aggiornamento disponibile sul sito immuni.italia.it.

Cos’è Immuni?

Immuni è un’app creata per aiutarci a combattere le epidemie, a partire da quella del Covid-19.Grazie anche alla funzionalità di contact tracing, quando un utente scopre di essere positivo al virus, Immuni gli consente di allertare in modo anonimo le persone con cui è stato a stretto contatto e che potrebbe quindi aver contagiato. Venendo informate tempestivamente (potenzialmente ancor prima di sviluppare i sintomi del Covid-19), queste persone possono contattare il loro medico di medicina generale per approfondire la loro situazione clinica. Possono inoltre evitare di contagiare altri, contribuendo a ridurre la diffusione del coronavirus.

Come funziona il sistema di contact tracing di Immuni?

Immuni avverte gli utenti che sono stati a stretto contatto con una persona risultata poi positiva inviando loro un messaggio di allerta che include una serie di consigli su come affrontare la situazione.Immuni riesce a determinare che è avvenuto un contatto a rischio fra due utenti senza sapere chi siano i due utenti o dove si siano incontrati. L’app non raccoglie dati che permettono di risalire all’identità di chi la usa. Non chiede, né è in grado di ottenere, dati sensibili come nome, cognome, data di nascita, indirizzo, numero di telefono o indirizzo e-mail.

Inoltre, per determinare il contatto, Immuni sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy e non utilizza dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del GPS.Ecco un esempio semplificato di come funziona il sistema di contact tracing di Immuni. Consideriamo Alice e Marco, due ipotetici utenti. Quando è installata sui loro smartphone, Immuni emette un segnale Bluetooth che include un codice casuale. Quando Alice si avvicina a Marco, i loro smartphone si scambiano questi codici e li registrano nella propria memoria, tenendo così traccia di quel contatto. Registrano anche quanto è durato il contatto e la potenza del segnale ricevuto, indicatore approssimativo della distanza tra i due smartphone.

I codici sono generati casualmente e non contengono alcuna informazione sul dispositivo o l’utente. Inoltre, cambiano diverse volte ogni ora, in modo da proteggere ulteriormente la privacy. Non è in alcun modo possibile risalire all’identità dell’utente a partire dai suoi codici casuali.Supponiamo che, successivamente, Marco risulti positivo al Covid-19. Con l’aiuto dell’operatore sanitario che gli ha comunicato l’esito del test, Marco potrà segnalare la sua positività a Immuni, condividendo i suoi codici casuali e allertando le persone con cui è stato a stretto contatto.Immuni scarica periodicamente i codici casuali condivisi dagli utenti che sono risultati positivi al virus. Così facendo può controllare se c’è una corrispondenza tra questi codici e quelli registrati nei giorni precedenti. Nel caso del nostro esempio, l’app di Alice troverà il codice casuale di Marco, verificherà se la durata e la distanza del contatto siano state tali da poterlo considerare a rischio e, se questo è il caso, avvertirà Alice.

L’app traccia i miei spostamenti?

No. Immuni non è in grado di sapere dove vai né chi incontri. Il sistema di contact tracing sfrutta la tecnologia Bluetooth Low Energy e non raccoglie dati di geolocalizzazione di alcun genere, inclusi quelli del GPS.

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