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Cronache
Inchiesta Juve, che cosa rischia? L'esperto: "Retrocessione? Vi dico tutto"
Andrea Agnelli Pavel Nedvěd

Falso in bilancio: la procura indaga sul club bianconero. Che cosa rischia ora la Juventus?

Non bastava la rovinosa eliminazione in Champions League contro il Villareal. Nuovi dispiaceri in casa Juventus. La procura di Torino ha eseguito questa mattina perquisizioni in tutta Italia nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte plusvalenze del club bianconero che coinvolge i vertici del club. Questa volta l’intervento ha riguardato la gestione degli stipendi ai calciatori durante la prima fase della pandemia. Secondo i magistrati "sono emersi indizi concreti circa l'esistenza di plurime scritture private" fra la società e i rappresentanti dei calciatori che non risultano "depositate presso gli organi competenti".

Ora, però che cosa rischia la Juve? Davvero esiste il pericolo di retrocedere in Serie B? Affaritaliani.it ha interpellato Luca Maria Fancello, avvocato penalista e specializzato in diritto sportivo e diritto di famiglia. “Generalmente c'è la possibilità di retrocessione in B, ma in questo caso il club rischia sanzioni meno draconiane: nell'ipotesi di falso in bilancio potrebbe essere applicata una semplice decurtazione di punti, oppure un'ammenda economica”, dichiara Fancello, non escludendo, però, provvedimenti più duri.

Per la procura non corrispondono al vero le dichiarazioni della Juventus circa la rinuncia dei propri giocatori ad alcune mensilità di stipendio. Il credito - sostengono i magistrati - sarebbe stato solo differito e, di conseguenza, il debito andava iscritto a bilancio. Le perquisizioni hanno interessato gli studi legali che hanno collaborato con il club. 

"Se ci dovesse essere un coinvolgimento comprovato dei vertici della società, il club potrebbe andare incontro a sanzioni più gravi”, precisa l'avvocato. Anche se ora come ora, “l'ipotesi di retrocessione non la vedrei nell'ambito delle maggiori probabilità, vedrei più un'ipotesi di una ammenda o di una pena economica o penalizzazione di punti”, sottolinea. 

Il punto è proprio questo: quando si parla di illeciti sportivi è bene ricordare che “siamo di fronte a due ordinamenti giuridici differenti”. Per quanto riguarda "l'aspetto di carattere penale che ha come organo competente la procura di Torino il primo principio riguarda la responsabilità penale personale. Bisogna vedere quali determinati comportamenti ascrivibili a un soggetto sono riconducibili alla società calcistica Juventus, capire se è avvenuto il reato in bilancio, comprendere se ci sono dei soggetti indagati e se hanno un rapporto con la società”.

A tal proposito, madre di tutte le inchieste sportive fu proprio Calciopoli. In quell'occasione, ricorda Fancello, “sono stati aperti dei procedimenti penali a cui sono seguite anche delle condanna penali per reato di associazione a delinquere che ha coinvolto l'ex direttore generale della Juventus che è stato poi radiato Luciano Moggi e l'altro amministratore delegato che era Antonio Giraudo”.

Tornando al caso di oggi, “parallelamente all'inchiesta della procura di Torino, potrebbe aprirsi anche un procedimento di competenza della giustizia sportiva quindi anche la procura federale, che ha procuratori federali e aggiunti che potrebbe aprire un'inchiesta per delle ipotesi di illeciti sportivi, o in alcuni casi si potrebbe configurare una frode sportiva”, rimarca Fancello.

“In questo caso bisognerebbe capire quali sono le ipotesi che potrebbe configurare la giustizia sportiva. I procedimenti possono agire in modo autonomo: potrebbero esserci delle sanzioni della giustizia ordinaria applicate in modo parallelo a quella sportiva. Una volta che vengono concluse le indagini, in genere dalla durata di sei mesi, si avrà (eventualmente) una richiesta di rinvio a giudizio, con un'udienza preliminare e infine un processo. Al termine dell'istruttoria, ci sarà una sentenza che potrà svolgersi tra due o tre anni”, contina l'avvocato.  “Nel frattempo, la giustizia sportiva, che ha un iter più celere, che prevede più gradi di giudizio, potrà applicare diverse sanzioni che vanno dalle più gravi, come la retrocessione, a quelle più leggere, come la decurtazione dei punti”, conclude Fancello.

Juve, falso in bilancio: Paulo Dybala convocato in Procura

Paulo Dybala è stato chiamato a testimoniare in Procura. Il campione argentino classe 1993, non è indagato ma è stato sentito come persona informata sui fatti, come era accaduto per Cherubini ed Arrivabene, e di sicuro non sarà l’unico giocatore convocato. Alle 15 avrebbe dovuto essere alla Continassa per l’allenamento, il primo dopo la rottura con la Juve, invece ha dovuto cambiare programmi. 

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