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Cronache
Internet, lo studio che rivela come riconoscere i troll
(fonte  pixerpay)

"Troll", lo studio che identifica 4 tratti di personalità che popolano la rete. La scoperta di un gruppo di ricercatori negli Stati Uniti fa luce sulle persone dietro i "troll" e sui loro comportamenti

Per la maggior parte "machiavellici, psicopatici, narcisisti, che hanno piacere nel veder fallire gli altri" sono i tratti caratterizzanti dei troll della websfera rilevati dagli studiosi della Brigham Young University. La tipologia di utente, definita troll, passa le giornate sui social a pubblicare commenti offensivi contro altri utenti e postare contenuti aggressivi o irrilevanti. In base allo studio tutti individui che condividono gli stessi tratti della personalità contenuti nella cosiddetta 'triade oscura': narcisismo, psicopatia e machiavellismo.

Queste tre condizioni nei 'troll' si incontrano con un altro tratto, definito in tedesco schadenfreude, che indica il provare piacere dalle disgrazie altrui. Chi soffre di schadenfreude, spiegano i ricercatori, vede nel 'trolling' una forma di comunicazione che può arricchire la discussione online e non un modo per ostacolare il dialogo. "Coloro che mostrano i tratti della triade oscura hanno maggiore probabilità di cedere a comportamenti da 'troll' se traggono piacere dall'osservare gli altri soffrire", spiega Pamela Brubaker, coautrice dello studio. Per arrivare alle conclusioni del lavoro, i ricercatori hanno esaminato i predittori psicologici che sono alla base dei comportamenti di 'trolling' nonché le percezioni provate sul tema da 483 utenti sulla piattaforma di discussione 'Reddit'.

"I troll online sono stati descritti come autocelebrativi, individualisti e senza rimorsi per i loro comportamenti", si legge nello studio, che è stato pubblicato sulla rivista Social Media and Society. "Il comportamento che assumono è considerato da loro stessi come accettabile". Tra i risultati dello studio emerge che mentre le donne presenti sulla piattaforma Reddit considerino il 'trolling' come disfunzionale alla discussione, gli uomini siano invece più propensi a considerarlo funzionale perché, sostanzialmente, è quello che si aspettano di trovare su una piattaforma dove si scambiano opinioni. Inoltre, i ricercatori hanno osservato che gli utenti che possiedono il tratto caratteriale della schadenfreude non si preoccupano del peso delle loro parole e non vedono il proprio comportamento come distruttivo, ma bensì come un metodo per comunicare.

"Sono più interessati a migliorare la propria esperienza online, invece che crearne una positiva per quelle persone che non provano divertimento o piacere dalle discussioni provocatorie", commenta un altro autore dello studio, Scott Church. "Quando si discute su internet - dice Church - si deve sempre ricordare chi si è veramente e che le altre persone presenti online sono esseri umani come noi, con amici, famiglia e sentimenti. Quando ci si dimentica di questo, vedendole invece come semplici nomi utente o avatar, diventa più facile impegnarsi nel trolling".

"I media digitali - conclude Brubaker - danno il potere di connetterci con persone che hanno idee, interessi ed esperienze simili ma anche diversi dai nostri. Mentre ci colleghiamo con le persone online, dovremmo sforzarci di essere più rispettosi degli altri e degli altri punti di vista, anche quando la prospettiva di un'altra persona potrebbe non essere allineata con la nostra. Ognuno di noi ha il potere di esercitare un'influenza positiva online. Possiamo farlo esercitando il rispetto reciproco".

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